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Gianna Gambaccini risponde alle dichiarazioni di Eugenio Giani riguardo alla persona di Susanna Ceccardi

Gianna Gambaccini, assessore alle politiche sociali del Comune di Pisa in quota Lega, risponde alle dichiarazioni del candidato del centrosinistra Eugenio Giani riguardo alla persona di Susanna Ceccardi, apparse oggi sul Corriere Fiorentino.

Grazie a tante battaglie sociali, oltre che al sacrificio di molte donne, pensavo che ormai il bieco sessismo e la discriminazione in base al sesso, o magari in base alla provenienza geografica o etnica, fosse ormai superato, almeno in chi riveste cariche Istituzionali.Sono fermamente indignata per le parole offensive e sessiste del candidato pd contro la nostra Susanna Ceccardi, vittima di parole stupide, di una persona (se così si può chiamare), che neppure i suoi stessi alleati volevano candidare. Un personaggio scomodo anche ai suoi, che oltre alla gaffe sui carri armati, continua libero a dire cose poco intelligenti, lui sì, senza museruola, come invece dovrebbero mettergli nei luoghi pubblici, in mezzo ai cittadini.

Susanna Ceccardi e con lei, le donne della Lega, ma tutte le donne in genere, non sono più al guinzaglio di nessuno da molto tempo ed in molti, nel campo sociale, lottiamo perché questo possa non accadere più. Dove sono le femministe Toscane, le donne che a Pisa scendono in piazza al minimo sentore di sessismo o violenza psicologica sulle donne? Spero che loro non siano via tutte al guinzaglio dell’ideologia politica, sarebbe più grande sconfitta per tutte le donne. Forse il candidato Giani, già in grande affanno confonde le idee di altre “culture”, che vorrebbe importare con sciocco buonismo, nella nostra amata Italia, cosa che noi donne osteggeremo con ogni mezzo. Vedo Giani poco preparato sui diritti delle donne ed i sacrifici fatti per ottenerli, se da giovane, ormai in un’epoca molto lontana, ha saltato qualche pagina, si vada a ristudiare l’argomento, farebbe una migliore figura”, prosegue Gianna Gambaccini.

Oppure si legga Oriana Fallaci, apprezzerebbe il valore delle donne, quelle vere, quelle libere, come Susanna Ceccardi”, conclude la Ganbaccini.