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Diritti in Comune sul progetto moschea a Pisa: il Comune riprenda l’iter autorizzativo senza indugi

Lo scorso primo giugno il Tribunale amministrativo regionale della Toscana ha cancellato come illegittimi, perché in contrasto con la Costituzione, tutti gli atti con cui la giunta comunale di Pisa e la maggioranza hanno provato a impedire la realizzazione della moschea a Porta a Lucca. È stata annullata la parte della variante stadio che trasformava, strumentalmente, l’area di via Chiarugi in parcheggi; ma è stato annullato anche il diniego del permesso a costruire. Non contento di questa plateale sconfessione, il sindaco Conti ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, mentre la Lega continua a ripetere lo slogan ingiustificabile ed eversivo “Mai una moschea a Pisa”.
Nel frattempo però la Soprintendenza di Pisa, richiamata anch’essa dal TAR a emettere un proprio parere circostanziato sul progetto, ha scritto ufficialmente al Comune di Pisa nelle scorse settimane per sollecitare la riattivazione del procedimento relativo al permesso a costruire. Gli uffici comunali hanno risposto, mettendo in programma una serie di incontri per riavviare il procedimento tenendo conto dei rilievi dei giudici amministrativi. Mentre, da una parte, l’amministrazione comunale non può che rispettare la sentenza del TAR e riavviare l’iter autorizzativo per la moschea, dall’altra, per ragioni tutte elettorali e propagandistiche, Ziello, Ceccardi e Salvini fanno credere ai loro elettori che sia possibile fermare il progetto.
Ci auguriamo adesso che l’iter per il rilascio del permesso a costruire si svolga velocemente e correttamente, e che possa concludersi con esito positivo. Chiediamo inoltre che nel prossimo Consiglio comunale, l’8 settembre, si discuta finalmente l’argomento richiesto da tutte le minoranze lo scorso 3 giugno sulla garanzia della libertà di culto nel nostro comune, proprio a partire dalla sentenza del TAR. In questi mesi il sindaco in prima persona e la Lega hanno usato ogni forma possibile di ostruzionismo, arrivando perfino a lasciare l’aula per far mancare il numero legale, allo scopo di impedire questa discussione. La Lega evidentemente ha paura di ammettere pubblicamente di aver perso la campagna contro la moschea, facendo emergere quanto Conti subisca i diktat della Ceccardi e di Salvini, e quanto la stessa maggioranza sia divisa su questo argomento.
Vogliamo liberare il tema della moschea, che tocca un diritto fondamentale della nostra democrazia come la libertà di culto, dalla logica propagandistica della Lega. Non si può, in nome della perenne campagna elettorale riaccesa adesso in vista delle elezioni regionali, alimentare la discriminazione e l’islamofobia, calpestando il ruolo del Consiglio Comunale e la Costituzione.