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Presentato a Pisa il Progetto “Pianeta Adolescenza”

Quali sono speranze e paure degli adolescenti? Quale rapporto hanno con il futuro, la politica, le droghe, la famiglia, l’istruzione, il lavoro? Quali sono i loro progetti, i loro valori di riferimento e i principali problemi e fattori di disagio? Come hanno vissuto il lockdown e la pandemia?

Giovedì mattina, presso l’Auditorium di Palazzo Blu a Pisa, è stato presentato il progetto “Pianeta Adolescenza”, che verte su un interessante studio, realizzato con approccio fenomenologico intervistando un campione di 800 adolescenti, 400 a livello nazionale e 400 a livello regionale toscano. Ne emerge un compendio fenomenologico, con un taglio di “Sociologia Open”, che è il frutto della sinergia tra Fondazione Charlie Onlus, Istituto Piepoli e Fondazione Pisa e che aiuta molto a comprendere i giovani tra i 14 e i 25 anni. 

A intervistare i soggetti del campione sono stati proprio gli operatori di Charlie, volontari dotati di importanti competenze e di una significativa empatia. Il campione locale, toscano, è stato intervistato in modalità “faccia a faccia”, mentre quello nazionale via web.

Alla presentazione sono intervenuti Angelo Migliarini –  Presidente Fondazione Charlie Onlus, Alessandro Amadori – Consulente Istituto Piepoli e coordinatore dello studio sull’adolescenza, L’Avvocato Michele Mariani – Vicepresidente della Fondazione Pisa.

L’analisi è stata mossa dall’esigenza di mettere in campo azioni di promozione e di coordinamento delle funzioni di contrasto al disagio giovanile e alla devianza, ma partendo dal reale punto di vista dei giovani toscani e italiani, dalla ricostruzione fenomenologia del loro mondo.

Lo studio vuole essere funzionale a un approccio realistico e consapevole con il “Pianeta Adolescenza”, raramente protagonista del dibattito pubblico e delle priorità strategiche degli adulti. Questi dati possono infatti rappresentare un importante innesco per scelte politiche e di programmazione incisive e coraggiose.

La Fondazione Charlie, dopo 30 anni di esperienza sul campo nell’ascolto degli adolescenti, ha voluto compiere un significativo passo ulteriore e offrire una ricerca rigorosa, realizzata grazie alla importante collaborazione con l’Istituto Piepoli e la Fondazione Pisa. Proprio con la Fondazione Pisa è stato inoltre condiviso l’impegno di pubblicare annualmente un “Rapporto sull’adolescenza”, garantendo una continuità degli interventi di ricerca, ascolto e azione che aiuti a comprendere meglio il mondo giovanile, in un’ottica di supporto, stimolo e sinergia verso stakeholder del territorio, Comuni, istituzioni e decisori pubblici.

La narrazione mainstream su questa fascia di popolazione, che tende a presentare gli adolescenti come edonisti distaccati, apatici e ingenui è radicalmente smentita dai risultati di questa indagine. Leggendo le moltissime slide del compendio, emerge una popolazione di giovani brillanti, con idee e opinioni e ambizioni ben precise, con interessi e valori già ben strutturati e con una sviluppata consapevolezza della dimensione sociale, politica ed economica del Paese. Talvolta la loro analisi è lucida e impietosa, ma si conserva la spinta a una visione ottimistica. Interessante come, rispetto al campione nazionale, il campione toscano esprima una migliore auto-percezione, valori più alti di soddisfazione per la qualità della vita, maggiore fiducia nel guardare al futuro.

Durante la sua dettagliata presentazione del rapporto, lo psicologo e analista demoscopico Alessandro Amadori dell’Istituto Piepoli, che dello studio è stato coordinatore, ha focalizzato l’attenzione sull’approccio degli adulti alle tematiche giovanili: “Noi adulti abbiamo la mente inquinata nel guardare ai ragazzi e alla loro rappresentazione collettiva. Dobbiamo cambiare questo approccio, disinquinarci e mutare prospettiva, partendo da letture reali del pianeta adolescenza, della cosiddetta generazione-Z. Le generazioni precedenti si dovrebbero scusare con gli adolescenti per averli sempre descritti come edonisti da divano, privi di interessi: i dati reali ci dicono tutt’altro”.

Angelo Migliarini, Presidente della Fondazione Charlie, rivolge un vero e proprio appello ai decisori pubblici: “Serve garantire una continuità ad interventi di ricerca, ascolto e azione, in sinergia con gli stakeholder del territorio e a partire dai Comuni. Il nostro lavoro vuole avere la caratteristica di un osservatorio al servizio del Paese e della nostra comunità.

È il momento di avere coraggio, di dirsi le cose per quello che sono.

È tempo di decidere da che parte si sta, di smetterla di intristire passioni, distruggere entusiasmi, cancellare prospettive e orizzonti dei giovani.

L’Adolescenza è un grande patrimonio di questo Paese ed è ancora tutto da valorizzare.

Ecco il senso di questa ricerca, di questa giornata, un progetto “open” da portare nelle stanze di chi governa, come aiuto ad orientarsi e soprattutto a decidere, a creare le condizioni e gli ambienti favorevoli affinché i giovani possano sviluppare tutto il loro talento, ad investire sull’asset di un Paese che vuol darsi futuro smettendola di girarsi dall’altra parte.
Voglio sottolineare la tendenza maggiormente positiva dei dati in Toscana, un elemento che merita senza dubbio un ulteriore approfondimento”.

Il Vicepresidente della Fondazione Pisa Michele Mariani ha ricordato la continuità del supporto di Fondazione Pisa all’attività della Fondazione Charlie, a partire dal Telefono Amico, che riceve moltissime chiamate. “È segno – dichiara Mariani – di una necessità di attenzione che gli adolescenti manifestano. Constatata la realtà di questo bisogno, Fondazione Pisa ha voluto sostenere questa ricerca che vuole essere una riflessione meditata sul pianeta adolescenza, per arrivare a un punto di partenza saldo per analisi e decisioni. Qualunque ente che, sul territorio, si occupi di giovani potrà utilizzare i risultati di questa indagine”.

Un po’di dati estratti: per circa l’80% del campione l’adolescenza è un’età difficile e dolorosa, quasi per tutti è un periodo di grande cambiamento, ma circa sei adolescenti su 10 hanno di sé una percezione positiva, di persone “belle, forti, ottimiste” e ben il 90% si considera “buono”, con una percentuale ancora più marcatamente positiva in Toscana. Sette su dieci, però, si considerano “egoisti” e ben sei su dieci si sentono “insicuri”. Nonostante ciò ben il 75% dei giovani toscani (65% su scala nazionale) pensa di piacere agli altri.

Gli adolescenti intervistati credono molto nella famiglia (98% Toscana, 91% nazionale), nell’istruzione (97% Toscana, 89% nazionale) e nell’amore (91%Toscana, 90% nazionale).

Il 44% degli adolescenti toscani è interessato dalla politica, un dato leggermente più basso di quello nazionale (51%), e nega l’idea di “vivere alla giornata pensando solo all’oggi” (d’accordo solo il 26%). Si dichiara “credente” da un punto di vista religioso il 47% dei giovani toscani (51% a livello nazionale). Il livello di soddisfazione della propria vita è più alto in Toscana, dove si considera soddisfatto il 69% del campione (57% a livello nazionale) e dove è altissima la percentuale di risposta positiva alla domanda “Ti piace il posto in cui vivi?” (82% in Toscana, 69% a livello nazionale). Questo dato cala in modo preoccupante nel muoversi dal Nord al Sud del Paese.

Soltanto il 26%, in Toscana, pensa di vivere in un Paese meritocratico (31% a livello nazionale) ed è scarsa la fiducia nella politica (meno di un quarto ha fiducia in generale in chi ci governa).
In un’epoca caratterizzata da precarietà e incertezze, le prospettive a cui ambire si confermano comunque il costruire una famiglia (il 70% degli adolescenti toscani pensa di sposarsi) e avere dei figli (per bel l’84% del campione locale e il 75% di quello nazionale), con un desiderio maggioritario di emancipazione: vorrebbe andare via di casa il 54% del campione toscano e il 65% di quello nazionale.

Benché il sentimento prevalente emerso dalle interviste sia quello della “fiducia” e della “speranza”, la maggioranza del campione associa a termini come “noia” e “abitudine” le proprie giornate tipiche e non mancano elementi di manifestazione del disagio, laddove circa 3 adolescenti su 10 dichiarano di avere pensato al suicidio (marcatamente di più le ragazze) e circa il 15% è attratto da sostanze stupefacenti. A circa un terzo delle ragazze e un quinto dei ragazzi è poi capitato di subire atti di bullismo.
Per quanto concerne il Covid-19, emerge una visione consapevole e responsabile (pochissimi non hanno rispettato le regole durante il lockdown) e un approccio ragionevole e lungimirante: la stragrande maggioranza (l’83% in Toscana) pensa che la situazione si risolverà ma in molto tempo e circa il 50% del campione spende con oculatezza pensando alle conseguenze economiche della pandemia.

Il telefono amico 800863096 è nato nel 1990 come servizio di ascolto anonimo, riservato e gratuito, in riferimento a problematiche legate a tossicodipendenza, alcolismo e AIDS. Charlie si è rivelato fin dal principio uno strumento straordinario per intercettare il disagio e per raccogliere dati sul sommerso. A Charlie, da sempre, si rivolgono persone che per diversi motivi scelgono di non mettersi in contatto con i servizi pubblici o che dall’intervento dei servizi pubblici restano deluse.

Charlie è gestito da operatori volontari, formati, coordinati e supervisionati da uno psicologo. Charlie è attivo tutti i giorni, escluso i festivi dalle ore 19 alle 24.

La sede di Charlie è a Pontedera, ed è dotata di 8 postazioni telefoniche con accesso a Internet, un centralino che smista il traffico telefonico su sei linee attive e due numeri verdi attivi, quello nazionale di Charlie ed una seconda linea verde che, in caso di necessità, viene associata a progetti e esigenze particolari.

Charlie nel corso degli anni ha modificato i propri obiettivi, il proprio target e le proprie modalità di comunicazione. Da anni si è concentrato sullo studio del disagio giovanile ed adolescenziale, individuando in questa delicata fascia di età, un bisogno di attenzione e di ascolto sempre crescente.

La Fondazione Charlie Onlus è stata creata nel 1997 con lo scopo di gestire, ottimizzare e pubblicizzare l’attività del numero verde nazionale Charlie Telefono Amico, di potenziare la rete di contatti e collaborazioni e di promuovere attività di ricerca e divulgazione sui temi emergenti dall’attività di ascolto, la Fondazione Charlie Onlus è costituita da Comune di Pontedera, Comune di Peccioli, Provincia di Pisa, Cooperativa Sociale Arnera, Geofor SPA e Belvedere SpA. Ha ricevuto il patrocinio della Regione Toscana e della Presidenza del Consiglio dei Ministri per tutte le proprie attività, rispettivamente nel 1998 e nel 2000. Per la realizzazione dei progetti e delle iniziative ha ricevuto contributi e sostegno da: Regione Toscana, Usl, Società della Salute, Unione dei Comuni della Valdera, Fondazione Pisa, Fondazione Piaggio.