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Donatori a cuore fermo e macchine da perfusione: per l’Aoup ruolo di primo piano nella trapiantologia epatica

C’è anche l’Aoup fra i protagonisti della Consensus Conference 2020, l’appuntamento mondiale della ILTS-International Liver Transplantation Society che, il 31 gennaio, scriverà a Venezia il futuro del trapianto di fegato con i massimi esperti internazionali fra cui il dottor Davide Ghinolfi (Unità operativa di Chirurgia epatica e del trapianto di fegato dell’Aoup, diretta dal professor Paolo De Simone), uno dei 5 italiani selezionati nei gruppi di lavoro.

Il suo impegno sarà focalizzato sull’organizzazione dei futuri studi clinici sperimentali in un gruppo di lavoro coordinato dal dottor Michael Rizzari dell’Henry Ford Transplant Institute e dal dottor Paulo Martins dell’Università del Massachusetts.

I donatori a cuore fermo rappresentano oggi un potenziale fondamentale per incrementare il numero di trapianti anche se questa soluzione comporta un maggiore rischio di complicanze, soprattutto a carico delle vie biliari. Da qui l’importanza delle macchine da perfusione, forse l’aspetto più innovativo della trapiantologia, in quanto possono permettere di valutare la funzione di un organo, migliorarne la qualità e renderlo appunto trapiantabile.

Gli obiettivi della Consensus conference di Venezia saranno proprio di discutere le sfide e le opportunità dei donatori a cuore fermo, valutare l’utilizzo e i risultati delle macchine da perfusione e contribuire a organizzare i prossimi studi clinici nella perfusione del fegato prima del trapianto.

Gli altri italiani presenti a Venezia saranno il professor Cristiano Quintini della Cleveland Clinic (Cleveland, Ohio, USA), il professor Luciano De Carlis dell’Ospedale Niguarda di Milano, il professor Paolo Muiesan dell’Università di Firenze e la dottoressa Federica Dondero dell’Ospedale Beaujon di Parigi.