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Serie C, Ghirelli: “Possibile aggiornamento protocollo anti-covid”

Il presidente uscente della Lega Pro Francesco Ghirelli è intervenuto su Tuttoc.com parlando dei temi principali che ruotano attorno alla serie C in vista delle elezioni che avverranno il prossimo 12 gennaio.

Anno pieno di incertezze- ” nel momento in cui dovevamo riprendere ci chiedevamo come potessimo reggere il peso dei protocolli dal punto di vista dell’organizzazione e dei costi. O ancora: siamo l’unica Lega che ha monitorato in modo pignolo i dati sull’andamento della pandemia: ho temuto quando abbiamo visto un’impennata enorme. Come ricorderà, c’è stata una lunga discussione: si gioca o non si gioca? È avvenuto tra fine ottobre e inizio novembre, se fosse proseguita l’impennata non so come sarebbe finita. Ci sono stati diversi momenti difficili: li abbiamo affrontati mettendo la salute al primo posto. Dimostrando che il calcio non è qualcosa di diverso dagli altri settori del Paese”.

Semiprofessionismo– “. Nei primi giorni di gennaio sarò in audizione presso la commissione cultura e sport della Camera e parlerò di questo. È un passaggio centrale per la formazione dei giovani calciatori: l’apprendistato favorisce la crescita formativa dal punto di vista sportivo e culturale dei giovani. Obbliga i club a seguirli con tutor, in modo tale da coniugare la formazione sportiva a quella educativa, scolastica, culturale. È un passaggio fondamentale, sia per l’immediato che per quello che succede a un calciatore a fine carriera. Aiuta tra l’altro a evitare la dispersione scolastica: quando una famiglia pensa di avere in casa un nuovo Ronaldo, il rischio è che aumenti il numero degli sbandati. Se vogliamo essere la lega dei valori, dobbiamo essere attenti anche e soprattutto a questo, alla crescita dei nostri protagonisti sotto tutti i punti di vista”.

Vaccino per i calciatori– “Questo è un problema che affronterà la commissione medica della FIGC. A tal proposito, non finirò mai di ringraziare il professor Francesco Braconaro per tutto quello che ci ha dato in questo anno tremendo. Sarà il nostro punto di riferimento anche sul vaccino: noi finora abbiamo seguito la UEFA, e anzi abbiamo introdotto anche delle modifiche per venire incontro ai nostri club, per esempio facilitandogli la possibilità di chiedere un rinvio a stagione. Adesso vedremo cosa accadrà col vaccino: io mi ripeto e auspico che sia obbligatorio per noi. Ma credo che sia comunque una questione di rispetto, in un sistema chiuso come il calcio: se sto sempre insieme ad altri, sento l’obbligo di vaccinarmi per rispettare gli altri del gruppo squadra e quelli delle squadre avversarie. Da questo punto di vista credo ci sarà un aggiornamento del protocollo“.