Potere al Popolo, “Ancora morti sul lavoro in Toscana”

L’ultimo della serie di caduti sul lavoro è stato di Singh Jitendra, operaio di 33 anni deceduto a Ghizzano di Peccioli, in provincia di Pisa. Il lavoratore e’ morto mentre lavorava in un agriturismo. La vittima lascia una moglie e due bambini. Nei giorni scorso, è toccato a Juan Galao anni 54 marinaio morto durante operazione di disormeggio al porto di Livorno, poi ad Andrea Bascherini anni 54 morto schiacciato da 15 lastre di marmo a Pietrasanta, infine a Giuseppe Zizzo anni 73 morto per caduta da un albero mentre stava potando un albero nel cortile di un’azienda agricola a Castiglion Fiorentino.

Speriamo di non aggiornare ancora questa interminabile lista di morti ammazzati dal supersfruttamento, dall’incuria delle minime norme di sicurezza, dall’assenza di controlli a causa della continua diminuzione di personale addetto negli ispettorati del lavoro.

È una guerra contro chi lavora, che lascia ogni anno oltre 1000 vittime nei cantieri, nelle fabbriche, in campagna, ovunque si svolga una attività lavorativa.

Nel 2021 in Italia sono morte ad oggi tre persone al giorno sul posto di lavoro. E’ una strage vera e propria alla quale Confindustria risponde chiedendo addirittura meno regole e controlli in nome di una maggiore competitività, richieste alle quali i vari governi si sono sempre adeguati. 

Tutto questo è stato confermato da come le istituzioni hanno gestito il lavoro durante la pandemia. Le abbiamo viste supine al volere degli industriali, trattando i lavoratori come carne da macello per non rischiare di toccare i profitti dei padroni e mettendo così a repentaglio la salute di tutti. 

I soldi del PNRR andranno come sempre ad arricchire le tasche dei padroni tra sgravi fiscali decontribuzioni e bonus di vario tipo. I profitti crescono, così come lo sfruttamento, mentre salari e diritti arretrano. 

Basta morti sul lavoro. Chiediamo a gran forza una legge che punisca queste morti come omicidi e su questo svilupperemo, insieme al sindacalismo di classe, una campagna costante in ogni occasione di lotta che si presenterà nel prossimo futuro, a partire dal prossimo sciopero generale nazionale indetto dal sindacalismo di classe per il prossimo 11 ottobre.