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Trent’anni dalla morte di Pietro Bucalossi, in tanti alla cerimonia del Comune di san Miniato

Giglioli: “Doveroso celebrarlo come medico e protagonista della vita politica italiana”. Una cerimonia sentita e molto partecipata quella che si è svolta ieri mattina ai Giardini di San Miniato per ricordare i trent’anni dalla scomparsa di Pietro Bucalossi. Professore e oncologo di fama mondiale

prima, poi ministro della Repubblica Italiana, onorevole e sindaco di Milano poi, è stato celebrato dal sindaco Simone Giglioli che ha deposto un mazzo di fiori al cippo situato all’ingresso dei giardini, dove è stata anche deposta una corona di rose inviata dal Comune di Milano. A ricordare questo illustre concittadino sono stati anche il nipote Alfredo Bucalossi, l’onorevole Valdo Spini presidente della Fondazione Circolo fratelli Rosselli, il presidente dell’Anpi Bruno Possenti e Fabrizio Mandorlini del Comitato Bucalossi, la realtà che dieci anni fa attivò il percorso che portò all’intitolazione dei giardini del centro storico e che sta lavorando per realizzare altre occasioni di ricordo e celebrazione. Presenti numerosi cittadini e gli alunni di due classi della scuola media di San Miniato.
“Ricordare Pietro Bucalossi era doveroso e necessario perché è stato un indiscusso protagonista della vita politica italiana fra gli anni ’50 e ’70, un antifascista che ha portato un grande esempio di virtù civiche e competenze professionali – ha spiegato il sindaco Giglioli –. Sono molto felice che il Comune di Milano abbia voluto inviare un omaggio floreale per ricordare il suo ex sindaco, una figura che è ancora ben presente nei ricordi della Città lombarda. Bucalossi che, in seguito, fu anche ministro dei lavori pubblici, ministro della ricerca scientifica e vice presidente della Camera, non ha mai perso di vista i propri valori ed è riuscito ad affiancare a questa folgorante carriera politica una lavorativa altrettanto straordinaria. E’ stato un oncologo di fama internazionale, capace di gesti di grande umanità verso i pazienti, che ha dato una svolta decisiva allo studio dei tumori, senza tuttavia perdere il contatto con le sue radici e con la sua città, San Miniato – e conclude –. L’iniziativa di oggi apre le porte ad una serie di opportunità per celebrare Bucalossi, un sanminiatese illustre che ha lasciato un segno importante nella storia e nella memoria della nostra comunità, che volevamo ricordarlo come merita”.
“Pietro Bucalossi costituisce un esempio di come si possa essere importanti nella vita professionale e profondamente impegnati in campo politico – ha dichiarato Spini -. Come scienziato, ha scritto il suo allievo Umberto Veronesi ‘ha lasciato un’eredità scientifica all’intero paese’. Da militante nella Resistenza, al fascismo e poi esponente dei partiti d’azione, socialdemocratico e repubblicano, fu sempre un tenace combattente per le proprie idee. Uomo di carattere non facile, si trovò spesso in contrasto con i leader dei partiti in cui via via militava. Ancora oggi costituisce un esempio per i giovani di come l’alto impegno professionale e l’intenso impegno politico non solo non siano in antagonismo, ma anzi possano completare una figura così importante e significativa come il sanminiatese Pietro Bucalossi”.