Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
“A nome di tutto il nostro Gruppo Podistica Rossini, che con i suoi progetti di inclusione è da sempre impegnata a sostenere la parità di genere, desidero ringraziare gli organizzatori della Maratona di Pisa e Sergio Costanzo per le generosità dimostrata verso la nostra iniziativa “STOP Violenza sulle donne”, sono le parole con cui Simonetta Farci della Podistica Rossini questa mattina ha annunciato l’iniziativa del Gruppo che ha partecipato alla Maratona di Pisa.
“Correremo tutte insieme con divisa realizzata per l’occasione “STOP Violenza sulle donne” – ha annunciato – perché pensiamo che la corsa sia libertà prima di tutto e che possa anche salvare la libertà, rendendo, ad esempio, la donna libera di gestirsi il proprio tempo, di poter uscire quando e come vuole e con chi vuole: questo è il messaggio che vogliamo dare; con questa corsa vogliamo gridare e denunciare i troppi casi di violenza sulle donne, alcuni noti alle cronache e altri che non emergono ma sono comunque subdoli e pericolosi”.
Il Gruppo Podistica Rossini, con tutti i suoi membri, lancia il messaggio che “la corsa può provare a salvare la libertà” citando il caso della ultrarunner Stephanie Case che “se avesse ascoltato la voce di chi le diceva che fondare un’organizzazione no profit in Afghanistan era troppo difficile e pericoloso, Free To Run, non sarebbe mai nata. Lei decise, infatti, di ascoltare solo le donne afghane per dare loro l’opportunità e la speranza di imparare a correre. Non come semplice sport, ma come strumento di emancipazione e istruzione. Un’occasione per sfidare le norme sociali e per rivendicare lo spazio pubblico”.
A più di un anno di distanza dal ritorno dei talebani le cose sono molto cambiate: le donne non possono più correre all’aria aperta, ma le loro voci sono tutt’altro che mute.
Al di là dei casi anche eclatanti che avvengono nella nostra nazione, il Gruppo Podistica Rossini fa presente che “non possiamo dimenticare altri luoghi del mondo in cui vengono violati addirittura i diritti basilari come quello semplice di stare all’aria aperta ed è anche per questo che abbiamo deciso di unirci in questa corsa proprio come maratonete e come atlete, nel nome della libertà prima di tutto e perché, prendendo in prestito il pensiero di Maya Angelou, pensiamo che “Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne”: questo è in conclusione quello che noi vogliamo fare oggi”.