Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Non basta la buona volontà ed essere ben organizzati per programmare e ben gestire le prossime scadenze della Pac. È cosa nota e notoria: tutti gli anni si arriva con ansie e paure a dover soddisfare un obbligo sempre più complesso, intriso più di norme e divieti che di vere opportunità”.
A dirlo è Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana, in relazione alle prossime scadenze della Pac – la Politica Agricola Comune dell’Unione Europea – che prevede, per le imprese agricole, l’obbligo di presentare annualmente la domanda per accedere ai contributi comunitari.
“Non è questione di lamentarsi – prosegue Cavicchioli – ma di analizzare con realismo la situazione e cercare soluzioni concrete. Come avviene puntualmente ogni anno, si fissano norme e scadenze che poi si rivelano impraticabili, tanto che si finisce per dover ricorrere a deroghe e proroghe. È un meccanismo ormai consolidato, ma non per questo non migliorabile”.
“Le ragioni sono sempre le stesse: norme che si sovrappongono, sistemi informatici peculiari, ritardi operativi. Bastano due settimane di incertezza per compromettere l’organizzazione di un intero processo – dice il direttore di Confagricoltura Toscana – e a questo si aggiungono gli impegni quotidiani delle aziende agricole, che devono comunque andare avanti con le attività sul campo”.
“Insomma – conclude Cavicchioli – siamo tutti a chiedere la proroga delle scadenze. Una sorta di assemblea in seconda convocazione. È così scontato che sembra dovuta, e forse lo è. Noi la chiediamo, anche in forza e ragione delle ore impiegate per sincronizzare norme e direttive che non quadrano mai. Se semplificare non si può, almeno allunghiamo i tempi. Non sarebbe la prima volta e tutti contenti, o quasi. Rimaniamo fiduciosi e speranzosi che, come sempre, il sistema la quadra la troverà. Sempre, o quasi”.