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34 anni fa il Pisa concluse la sua esperienza in trasferta nella massima serie a Torino, con una sonora sconfitta per 4 a 2 contro i bianconeri della Juventus. Nel mezzo i tifosi nerazzurri hanno girato l’Italia per 34 lunghissimi anni, rimediando anche sonore sconfitte in paesi mai sentiti nominare prima. Pinerolo, Mezzolara, Castel San Pietro, Iperzola, Fossombrone. Senza dimenticare Perignano. Una lunga rincorsa per tornare nella massima serie, come novelli Ulisse in viaggio versa Itaca, ogni volta che sembrava avvicinarsi, arrivata una spinta indietro provocata dalla Maga Circe. Oggi finalmente quell’incubo è finito. Nessun altro ostacolo, nessun impedimento dell’ultimo minuto. Il Pisa è tornato in Serie A e la prima trasferta – purtroppo vietata ai tifosi nerazzurri sprovvisti di Tessera del Tifoso – si è svolta nel nuovo e bellissimo New Balance Stadium che negli ultimi anni ha accolti grandi campioni e competizioni internazionali, come Champions League e Europa League, vinta dai nerazzurri locali proprio due stagioni fa.
Gilardino presenta il 3-4-2-1 previsto, ma a sorpresa in difesa schiera lo svizzero Denoon al fianco della vecchia guardia Caracciolo-Canestrelli, per il resto la formazione attesa. Ma l’approccio è diverso. Chi si aspettava, con spavento, un Pisa che costruiva dal basso come la squadra di Aquilani, si è trovato una squadra più simile al Pisa dello scorso campionato. I primi minuti l’Atalanta ha cercato di pressare i nerazzurri, apparsi timorosi della categoria. Ma son bastati pochi giri di orologio per far prendere ai ragazzi di Gilardino convinzione dei propri mezzi e prendere campo. La squadra nerazzurra mostra lo stesso coraggio, la stessa fame di gruppo vista nella scorsa stagione. Ci sono state difficoltà nei singoli, dove Tramoni ha faticato nel saltare l’uomo, Tourè nell’uno contro uno Zalewski, ma in progressione in avanti risulta devastante come nella scorsa stagione. E da una sua galoppata sulla destra parte un cross dentro l’area dove Moreo di tacco allunga per Angori che rimette al centro per Meister che ci mette il gambone, ma non riesce a toccarla per l’anticipo di Hien che deposita la palla nel fondo della propria rete. L’Atalanta subisce il colpo e non riesce a reagire, mentre il Pisa inizia a crederci e sfiora il raddoppio con un ottimo Moreo che salta nel mezzo dell’area e impatta di testa in maniera perfetta al centro della porta, poco sotto la traversa, ma Carnesecchi con un ottimo colpo di reni devia in angolo.
I bergamaschi partono forte nella ripresa e trovano il pareggio nel giro di pochi minuti, grazie al bomber Scamacca, tornato a pieno regime dopo il brutto infortunio subito più di un anno fa, che dentro l’area, di rientro da un fuorigioco piazza la palla nell’angolino opposto dove Semper non può arrivare. Esce così fuori la Dea che ha fatto paura in tutta Europa negli ultimi anni, ma il Pisa ha tenuto botta senza paura. Una traversa e qualche ottimo intervento hanno impedito alla squadra di casa di ribaltare il risultato. Glaciale Semper quando si è trovato Maldini in un uno-contro-uno grazie ad un rimpallo fortunato, ma il portiere dei balcani si tuffa all’ultimo allungando con il guantone in angolo. Nella seconda parte di tempo entrano a dar manforte anche i giocatori più esperti come Nzola e Cuadrado. Quest’ultimo che è parso un ragazzino a correre su ogni pallone, ad arginare i suoi ex compagni anche con interventi puliti in scivolata, forse anche con qualche rivalsa per il mancato rinnovo. Il Pisa non si scompone e nel finale butta al vento un paio di azione ben orchestrate, ma non finalizzate nell’ultimo passaggio.
La gara termina con i nerazzurri che tornano a casa portandosi un ottimo punto in un campo difficile, di una squadra che l’anno scorso ha concluso al terzo posto, per larghi tratti parsa anche degna di lottare con Napoli e Inter per la vittoria dello scudetto. Gilardino ha mostrato capacità di saper leggere le partite ed i momenti. I fantasmi che aleggiavano le menti dei tifosi dopo le amichevole in Germania e la partita di Coppa son già svaniti. Il tecnico di Biella ha saputo dar fiducia al gruppo reduce dalla trionfale cavalcata della scorsa stagione, alla loro fame, e li sta plasmando alla categoria. Al loro fianco fondamentale la presenza di giocatori di esperienza, per farli crescere. Ottimo Aebischer nel dirigere la squadra, commovente Caracciolo nel gestire una difesa super attenta nel primo tempo, qualche sbavatura nella seconda frazione, ma comprensibile vista la pesantezza delle gambe. Il Pisa c’è, la categoria non fa paura. Il primo chilometro di questa lunga maratona è concluso, la strada è lunga ma nessuno vuole mollare manco un cm …
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; Scalvini (88′ Kossounou), Hien, Djimsiti; Bellanova, De Roon, Pasalic (71′ Emerson), Zalewski; Maldini (71′ Kamaldeen), De Ketelaere (84′ Samardzic); Scamacca (71′ Krstovic) In Panchina: Sportiello, F. Rossi, Ahanor, Brescianini, Zappacosta, Bernasconi, Bonfanti. All. Ivan Juric.
PISA (3-4-2-1): Semper; Denoon (78′ Calabresi), Caracciolo, Canestrelli; Touré, Marin (78′ Piccinini), Aebischer, Angori; Moreo (61′ Akinsanmiro), Tramoni (61′ Cuadrado); Meister (54′ Nzola). In Panchina: Nicolas, Scuffet, Mbambi, Leris, Hojholt, Durmush, Buffon, Maucci. All. Alberto Gilardino.
ARBITRO: Alberto Ruben Arena di Torre del Greco
RETI: 26′ Hien (aut). 50′ Scamacca
AMMONITI: Maldini, Kamaldeen
NOTE: Oltre mille i pisani presenti. Recupero 1′ pt, 5′ st