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Dalle aule di Pontedera all’approdo in Asia centrale, per mostrare il futuro del fashion design italiano. Dal 9 al 12 ottobre, Istituto Modartech vola in Uzbekistan in occasione dell’evento “High Italian Fashion”, progetto internazionale ideato e curato da Stefano Dominella, presidente onorario della maison Gattinoni e Direttore Scientifico dello stesso Istituto Modartech, che inaugura un inedito ponte culturale tra l’Italia ed il paese asiatico.
Per quattro giornate, il Teatro dell’Opera e del Balletto Alisher Navoi di Tashkent, in Uzbekistan, accoglierà il meglio della creatività italiana in un programma che intreccia sfilate, mostre, convegni e masterclass. Un viaggio nella moda che unisce tradizione, responsabilità e sostenibilità, con ospiti d’eccezione come Guillermo Mariotto e la visibilità per designer uzbeki e italiani, in un confronto tra linguaggi e sensibilità diverse.
Protagonisti anche i giovani talenti di Istituto Modartech, invitati a presentare tre collezioni che rappresentano le nuove direzioni del Made in Italy. Durante il Tableau vivant “The Art of Making – Creativity & Responsibility”, dodici modelle e modelli indosseranno le creazioni nate nei laboratori della Scuola di Alta Formazione di Pontedera, in un racconto visivo che celebra la forza dell’immaginazione e la maestria artigianale. Una perfomance che si affianca al fulcro dell’evento: la mostra “L’Italia è di moda”, che inaugurerà la manifestazione con il suo viaggio attraverso l’evoluzione della moda italiana tra creazioni iconiche, interpretazioni dei grandi stilisti italiani e costumi cinematografici leggendari, come l’abito indossato da Anita Ekberg nel film La dolce vita di Fellini.
Le collezioni firmate dai giovani designer di Istituto Modartech raccontano storie di libertà, ironia e sogno. Sara De Santis con “Save Me From Tears” reinterpreta l’abbigliamento maschile di inizio Novecento per un guardaroba fluido e inclusivo, dove la vulnerabilità diventa potenza creativa; Martina Di Dio in “Fermate il mondo voglio scendere” trasforma l’ironia di Mafalda in moda, con colori, contrasti e texture che riflettono lo sguardo critico e giocoso delle nuove generazioni; Chiara Fermalvento con “E vissero felici e contenti”, invece, reinventa la fiaba della “Principessa sul pisello” in chiave contemporanea, tra piumini-scultura e dettagli artigianali che fondono magia e indipendenza.
Le collezioni rimarranno esposte per tutta la durata della manifestazione, testimoniando la forza creativa delle nuove generazioni di designer italiani.
La presenza di Modartech non si limiterà all’esposizione: l’istituto parteciperà ad una masterclass dedicata agli studenti delle scuole superiori uzbeke, insieme ai protagonisti dell’evento, per raccontare l’Haute Couture italiana e il valore formativo del Made in Italy.
Presentata ufficialmente lo scorso 26 settembre al Senato della Repubblica, l’iniziativa conferma la missione culturale di High Italian Fashion: costruire ponti tra Paesi e generazioni attraverso la moda, portando in Uzbekistan la visione di un’Italia che continua a innovare senza perdere la sua identità.