Uniti per Calci, Serena Sbrana: “Turismo nel caos, sicurezza ignorata: l’amministrazione continua a voltarsi dall’altra parte”

A Calci da anni regna l’improvvisazione: l’accoglienza turistica si fa senza regole e senza rispetto per cittadini e visitatori.

Caos, confusione e nessuna risposta concreta: è questo, ancora una volta, il marchio di fabbrica dell’Amministrazione Comunale sulla gestione del turismo a Calci. 

Dopo l’interrogazione presentata da Uniti per Calci, è emersa chiaramente l’assenza totale di una pianificazione per i bus turistici che raggiungono il complesso monumentale della Certosa.

“Gli autisti sono costretti a girovagare spaesati fino alle zone alte del paese, per poi trovarsi in evidente difficoltà, senza indicazioni di aree chiare per la salita e discesa dei passeggeri. 

Sino alla fine di marzo – racconta Serena Sbrana, capogruppo di Uniti per Calci – lungo Via Calzezane e Via Caprili c’erano cartelli installati dal Comune per indicare un punto di salita e discesa dei passeggeri. Improvvisamente quei cartelli sono spariti, sostituiti da altri con la scritta ‘proprietà privata’. Di quelli del Comune sono rimasti solo i pali: un simbolo perfetto dell’approssimazione con cui questa Amministrazione affronta il tema turismo”.

E il Sindaco? Interrogato in Consiglio Comunale si è limitato a dichiarare che quell’area è privata, senza spiegare perché da anni fosse indicata ufficialmente come punto di discesa per i passeggeri. Nessuna parola su eventuali contatti coi proprietari prima dell’ apposizione dei nuovi cartelli. Un silenzio che alimenta ulteriormente dubbi e incertezze.

Con l’arrivo della bella stagione e l’aumento del flusso turistico, Calci non può permettersi una gestione tanto improvvisata quanto pericolosa. Dove dovrebbero fermarsi i bus? In mezzo alla strada, magari bloccandola, e mettendo a rischio l’incolumità di cittadini e visitatori?

“È così da anni, e ogni anno peggiora – continua Sbrana –. Nessuno interviene, nessuno mette mano a un piano serio per l’accoglienza. I bus turistici si fermano dove capita, senza alcun percorso protetto. I passeggeri, spesso bambini o anziani, scendono direttamente sulla carreggiata, mettendo a rischio la loro incolumità. E nel frattempo il famoso parcheggio promesso per la Certosa resta un miraggio”.

L’Amministrazione continua a navigare a vista, lasciando Calci e chi la visita in balia dell’incertezza. Una situazione inaccettabile per un Comune che dovrebbe ambire ad accogliere e valorizzare il turismo. A Calci manca visione, manca programmazione, manca rispetto per il territorio e per chi lo visita.