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La posizione dei capigruppo della maggioranza in Consiglio Comunale sulla protesta di Dario Danti

La protesta del professor Dario Danti, rappresentante del Partito Democratico nel consiglio comunale di Pisa, contro l’ordinanza antidegrado emanata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Conti è arrivata ormai alla ribalta delle cronache nazionali.

I capigruppo della maggioranza del Consiglio Comunale pisano, attraverso un comunicato congiunto, hanno voluto esprimere la loro posizione in merito.

Alessandro Bargagna, capogruppo Lega.

Il professor Danti dovrebbe passare più tempo con i propri studenti, ad educarli al rispetto delle regole, e non a dedicarsi a sterili e inutili siparietti. Un docente dovrebbe essere, prima di tutto, un educatore e il primo a dare il buon esempio; è a scuola che si impara a diventare i cittadini del domani e Danti dovrebbe pensare a potenziare la coscienza civica degli studenti. L’educazione al rispetto delle regole e delle persone ma anche al senso di responsabilità civile dovrebbe essere l’impegno primario di un professore per contribuire alla costruzione di una società migliore dove gli interessi della collettività prevalgano sui privilegi dei singoli. La nostra è una città che per decenni è stata abbandonata al degrado, alla mancanza di regole e soprattutto al rispetto delle stesse. Intendiamo andare avanti per questa strada e non ci fermeranno certe antistoriche goliardate. Ho trovato di cattivo gusto l’iniziativa in Piazza del Carmine: Danti si è dimostrato capace di sfruttare le disgrazie degli altri pur di farsi un po’ di pubblicità personale. Uno strumentalizzatore di professione senza scrupoli, che ormai conoscono tutti in questa città, soprattutto i suoi compagni più anziani che lo hanno lasciato solo da tempo; evidentemente solo fra i ragazzini continua, per il momento, ad avere credito”.

 

Gino Mannocci, capogruppo Pisa nel Cuore.

“Danti non ci stupisce. Per lui il problema a Pisa non è evidentemente la crisi del lavoro, la deriva inesorabile spinta dalle multinazionali per una spaccatura della società in due tronconi, classe dominante ricchissima e classe subalterna poverissima: no, per lui il problema è assicurargli “la convivialità” in Piazza Cavalieri e dintorni, non disturbargli “l’ape” (l’aperitivo) come lo chiamano i ragazzi. Non ci stupisce, è il motivo per cui la sinistra ha perduto la rappresentanza delle classi umili, della piccola e media borghesia che sgobba tutto l’anno per sostenere il Paese e restituirgli quella dignità (quasi) perduta: il Sindaco, la Giunta e la maggioranza tutta si propongono questo, ripartendo dalle piccole cose ma significative, ripartendo da una fruizione dei beni comuni (piazze comprese) rispettosa dei beni stessi e delle sensibilità di tutti, siano essi studenti, ragazzi o cittadini (senza distinzione tra pisani e non pisani, tra residenti e studenti) che la mattina devono andare a sgobbare e non tirare tardi insozzando la città”.

 

Giulia Gambini, Noi Adesso Pisa Fratelli d’Italia.

“Credo che alla figura dell’ex assessore Danti si sia data anche troppa importanza, ritengo che la sua azione di “disobbedienza civile” nei confronti dell’ordinanza sindacale antidegrado sia davvero pretestuosa per attirare su di sé attenzione a fronte dell’oblio nel quale la città lo aveva relegato. Mi fa molto sorridere leggere che abbia architettato tutto, farsi prima multare, per ottenere un provvedimento da impugnare e poi vederlo chiedere i soldi per pagare il contributo unificato di € 650,00, come dichiarato dallo stesso nella campagna di raccolta fondi, per proporre il ricorso straordinario davanti al Presidente della Repubblica. Ma se ritiene tanto ingiuste le ordinanze sindacali come mai non sono state impugnate avanti al TAR e ne ha chiesto la sospensione in via cautelare? Forse perché sa che i provvedimenti adottati dal Sindaco Conti sono pienamente legittimi, adottati nel rispetto delle forme di legge, partendo dalla loro durata limitata nel tempo. Sinceramente continuo a non capire l’atteggiamento del prof. Danti: come mai non si è indignato in tutti questi anni di fronte allo scempio che quotidianamente i frequentatori lasciavano nella Piazza dei Cavalieri e non solo, e parlo chiaramente di distese di vetri rotti, alcool rovesciato, urina, sporcizia, vomito e molte altre cose indicibili ed indecenti? E come mai non si è mai indignato per gli schiamazzi ed il disturbo che i giovani arrecavano alle persone che vivono nelle zone limitrofe? Come mai non si è indignato di fronte alla vendita abusiva di alcoolici o alla forte attività di spaccio praticata in quelle zone? Forse perché non gli faceva comodo essendo parte della maggioranza o perché, cosa ancora più grave, non riteneva che fossero situazioni contrarie al senso civico, da condannare e da combattere, perché si sa benissimo che sono queste le condotte che si vogliono colpire con tali provvedimenti, non prendiamoci in giro e non ci prenda in giro. Ora viene fuori che vuole fare lezione nelle piazze? Fuori tempi massimi, ci dispiace non è più il suo turno, sarebbe stato auspicabile che lo avesse fatto a tempo debito, impedendo che la situazione degenerasse, magari insegnando proprio ai suoi studenti il rispetto del bene comune”.

 

Riccardo Buscemi, capogruppo Forza Italia.

“Non so se il professor Dario Danti, ex assessore comunale, voglia veramente cambiare l’ordinanza antidegrado o se invece cerchi solo visibilità. Un provvedimento amministrativo si impugna nelle sedi opportune;, esiste, come ben sa il professor Danti, anche un iter previsto dallo Statuto Comunale per l’esercizio del Diritto di Partecipazione. Coi boccagli si va poco lontano, a parte suscitare l’ilarità generale della città”.