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Pisa, giorno della Memoria: due borse di studio per studiare la fine dei beni sequestrati agli ebrei italiani

Due borse di studio per un valore di 3.000 euro ciascuna per approfondire il tema di quale fine fecero i beni sequestrati agli ebrei italiani. Una riservata agli studenti delle Scuole superiori e una rivolta agli studenti universitari. Lo ha annunciato il sindaco di Pisa, Michele Conti, nel corso di un convegno organizzato in Comune dalla associazione culturale “Il Mosaico”, presieduta da Riccardo Buscemi, alla presenza del presidente della Comunità ebraica della città, Maurizio Gabbrielli, e della responsabile dell’Archivio storico Intesa Sanpaolo, Barbara Costa.

Il convegno, inserito nel programma delle iniziative per il Giorno della Memoria, aveva lo scopo di fare luce su uno degli aspetti meno noti di quel periodo storico quando, in seguito alle leggi del Regime fascista, gli italiani ebrei vennero privati dei loro beni che, una volta confiscati, confluirono nelle disponibilità dell’Ente Gestione E Liquidazioni Immobiliare (E.G.E.L.I.). Solo alla fine degli anni ’90 una Commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dall’onorevole Tina Anselmi ha ricostruito, con dati e cifre documentati (si valutano ricchezze sottratte per un valore di 150 milioni di euro), questa vicenda di cui rimangono ancora da chiarire molti aspetti. Come, ad esempio che fine fecero i beni confiscati agli ebrei in Toscana i cui documenti i cui documenti non sono mai confluiti nella Egeli. L’iniziativa del Comune di Pisa vuole, così, contribuire ad approfondire questa vicenda.