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Emergenza caldo: l’Azienda Ospedaliera chiarisce la situazione registrata al Pronto Soccorso

Un inizio settimana complesso per i maggiori pronto soccorso della ASL Toscana nord ovest che sono stati presi d’assalto da cittadini che, prevalentemente a causa del caldo, hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Per questo motivo le attese per un eventuale ricovero si sono prolungate mettendo a dura prova il personale dell’azienda che la direzione ringrazia per il costante impegno e contemporaneamente si scusa con la cittadinanza per questa temporanea situazione di difficoltà.

Purtroppo le alte temperature hanno portato al riacutizzarsi di patologie croniche tipiche di pazienti anziani nei quali sono state spesso riscontrate problematiche legate alla disidratazione e, vista l’età avanzata, in molti casi si altera un già fragile equilibrio. Si tratta di pazienti complessi che richiedono una grande attenzione ed un rilevante impegno assistenziale.

L’Azienda rassicura che, al là dell’attesa, le persone che hanno accesso al Pronto Soccorso vengono adeguatamente prese in carico e trattate prima di essere ricoverate.

I medici raccomandano, in particolare alla popolazione anziana, di bere frequentemente e di non uscire nelle ore calde.

Sul Pronto soccorso dell’Aoup però, è necessario fare chiarezza per tranquillizzare la collettività, specialmente alla luce degli articoli apparsi oggi su alcune cronache locali, che fotografano una situazione definita “un inferno” che, al contrario, infernale non è.

Tutti i pazienti che si sono rivolti al Pronto soccorso nell’ultimo fine settimana, infatti, sono stati presi in carico e assistiti in maniera adeguata e nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Non altrettanto si può dire forse per il comfort, ossia la sistemazione in reparto – dal momento che in alcuni casi l’attesa in barella si è protratta per diverse ore – ma ieri si è registrato un picco straordinario di 345 accessi (a fronte di una media annuale di circa 300). Si è trattato comunque di una situazione transitoria, senza dimenticare che i pazienti sistemati sulle barelle (che sono letti tecnici e quindi ergonomiche), vengono continuamente monitorati e rivalutati, h24, e si trovano all’interno di un Dipartimento come quello di emergenza-urgenza, fornito di tutti i presidi, le competenze e le attrezzature per intervenire tempestivamente in ogni situazione. Questo per dire che, se è mancato il comfort, non è venuta mai meno la sicurezza delle cure, che è quello che maggiormente sta a cuore anche ai familiari, in periodi di sovraffollamento come questi.

Ormai l’aumento degli accessi quotidiani al Pronto soccorso, a Pisa come negli ospedali di tutt’Italia, è divenuto una costante, e tutto questo non ha a che fare con il periodo di ferie dal momento che la dotazione di personale e di posti letto, in tutta l’area dell’emergenza-urgenza, in Aoup non è stata assolutamente ridotta. Oltretutto, proprio in questi giorni, si è deciso di far ricorso, per un ulteriore rinforzo, anche al personale medico in formazione.

Inoltre le condizioni climatiche di questi giorni hanno favorito un ulteriore aumento degli accessi da parte di anziani disidratati con patologie croniche respiratorie e cardio-vascolari, che queste temperature hanno riacutizzato.

Le attese sono e saranno probabimente all’ordine del giorno ma l’assistenza verrà garantita a tutti, con i tempi previsti dai protocolli di sicurezza legati al codice di priorità.

Chiudiamo con qualche cifra, che rende l’idea del lavoro svolto: in una media di circa 300 accessi quotidiani, solo nei primi 5 mesi dell’anno (gennaio-maggio), al Pronto soccorso dell’Aoup si è registrata una media di 5,5 codici rossi al giorno. Negli ultimi giorni (28, 29 e 30 giugno) i codici rossi sono stati rispettivamente: 9, 8 e 7, quindi, in significativo aumento sulla media. Ieri poi, 1 luglio, il picco straordinario di 345 accessi (sulle 24 h), record finora mai raggiunto.