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Sarà un ritorno alle origini, alla riscoperta del quartiere Scioa l’obiettivo dell’XI edizione del Festival del pensiero popolare – Palio di S. Rocco pellegrino, la manifestazione dedicata alla cultura popolare e contemporanea che si svolgerà nello storico luogo di San Miniato, dal 10 al 16 agosto 2019.
Dopo il successo registrato nelle precedenti edizioni, dove si sono registrati oltre 700 spettatori, quest’anno c’è già una prima grande novità nel passaggio di direzione artistica: dallo storico direttore e letterato Andrea Mancini, a guidare le redini della storica rassegna è l’associazione che più si è distinta negli ultimi anni per il lavoro teatrale e sociale sul territorio: Tra i binari aps. A presentare le novità di questa 11esima edizione sono il sindaco di San Miniato Simone Giglioli insieme all’assessore al turismo Elisa Montanelli. Con loro il direttore artistico Francesco Mugnari e Beatrice Nutini della direzione organizzativa, oltre agli esponenti delle associazioni partner del progetto quali la Cooperativa La Pietra d’angolo (che gestisce anche i Musei Civici di San Miniato), l’Arci Valdarno Inferiore e il Cesvot Progetto Eu Voice.
L’idea della nuova direzione artistica è quella di tenere fede al format iniziale del Festival, sviluppandolo attraverso una visione fresca, inclusiva e giovane. Si farà tesoro della grande memoria artistica di cui gode il Festival e del riscontro di pubblico con molti affezionati, di varie fasce di età, che ogni hanno sostengono l’evento con la loro presenza.
“ Il nostro primo obiettivo è quello di riscoprire il quartiere dello Scioa attraverso azioni, performance, letture, incursioni e dibattiti – spiega il direttore artistico Mugnari -. Lo Scià che si estende da piazza Buonaparte a Piazza XX Settembre, è uno dei luoghi di passaggio continuo dei pellegrini che camminano lungo la via Francigena, proseguendo poi per via Maioli e via Bagnoli, dove si raggiunge il vicolo di Borghizzi, punto d’incontro di quest’antica via che poi si inoltrava nella campagna sanminiatese – conclude -. Vogliamo che l’XI edizione del Festival sia un incontro di tutti e rivolto a tutti, proprio come avveniva quando le vie che si incontravano erano il luogo di scambio (culture, arte, tradizioni, ecc…), riuscendo a trasmettere un messaggio di inclusione e coesione sociale dove l’arte diventa il mezzo per la crescita e la memoria di un luogo”.
Per questa edizione il tema scelto è l’Isola sconosciuta. L’idea è ispirata ad un omonimo racconto di Jose Saramago, pubblicato nel 1997, una favola d’amore sospesa tra realtà e sogno che ha accompagnato il lavoro dell’Associazione Tra i Binari negli ultimi due anni. “Nei nostri CSLP – Conferencia Sobre la Lucha de un Pueblo, un esercito di viaggiatori aveva come unico obiettivo quello di incontrare un’isola sconosciuta richiedendo una barca al re – spiega ancora Mugnari -. Questa barca rappresenta una possibilità: assicurare ad ogni uomo e ad ogni donna di poter sognare garantendo un futuro alla propria esistenza. Ci siamo sempre fermati qui, senza mai analizzare la seconda parte del racconto. L’uomo e la donna capiscono ben presto che per la conoscenza esteriore è necessario riscoprire la propria identità, riuscendo a sognare e immaginare un progetto reale per costruire il nostro futuro come comunità che conosce se stessa nel mutare del tempo – e prosegue -. Tornare alla piazza, alle veglie, ai racconti, agli stornelli, ai giochi in strada, alla centralità del quartiere e alla sua socialità. Questa isola nella quale vogliamo approdare la vogliamo sognare e ‘realizzare’ con i cittadini dello Scioa iniziando a creare, in questa edizione, un laboratorio di pratiche e di esperienze che parlino di come immaginare e vivere un luogo per poi sviluppare questa modalità di partecipazione e condivisione”.
“Onorare un quartiere importante e far valere la sua storia è il lavoro che questo gruppo di giovani sta cercando di realizzare, raccogliendo un testimone importante lasciato da Andrea Mancini – spiega il sindaco -. La via Francigena sicuramente ha dato a questa parte di San Miniato quella sensibilità che hanno i luoghi di passaggio come le stazioni, i binari, gli aeroporti, i porti. In questi posti si accoglie e si lascia andare tutti coloro che si trovano anche per poco a sostare, ciascuno riuscendo a mantenere la propria identità e traendo forza dalle contaminazioni. Con questa operazione vogliamo da un lato dare spazio alle tradizioni che da sempre appartengono alla Città come memoria collettiva, e dall’altro ascoltare i sogni e i bisogni di un luogo centrale”.
E proprio nell’ottica del dialogo verrà dedicato un doppio premio “San Rocco Pellegrino 2019”. Il primo per il teatro ad Annet Hanneman che, con i suoi venti anni di Teatro Reportage, ha trascorso la vita attraversando il mondo in conflitto per poter incontrare le persone e poter restituire loro una voce molto spesso soppressa e nascosta, mentre l’altro verrà assegnato allo Scioa e ai suoi abitanti che da decenni portano avanti la tradizione del Palio e hanno permesso queste ultime XI edizioni.