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Calci, via libera del consiglio comunale al programma comunale degli impianti di telefonia mobile.

Il Comune di Calci fin dall’insediamento della giunta di Massimiliano Ghimenti si è dotato dell’unico strumento normativo previsto dalla Regione Toscana per avere un ruolo nella scelta della collocazione delle antenne di telefonia da parte dei gestori.
La legge regionale prevede infatti che ogni anno entro il 31 ottobre le compagnie telefoniche inviino i propri piani di sviluppo ai comuni toscani. Da quel giorno gli enti hanno 90 giorni per dare le proprie indicazioni ai gestori. La legge, nello specifico, prevede che un impianto non possa esporre la popolazione ad un campo elettromagnetico superiore ai 6 volt per metro. Nel rispetto dei limiti normativi i comuni hanno facoltà di richiedere modifiche alla localizzazione al fine di ridurre ulteriormente l’esposizione ai campi elettromagnetici della popolazione solo se riescono a garantire anche gli obiettivi di copertura del gestore stesso.
Per questo e a tal fine il Comune di Calci, in collaborazione con Polab Srl, monitora la situazione dei campi elettromagnetici nel territorio comunale constatando non solo il pieno rispetto dei limiti di legge ma anche che sul territorio non si superi un volt per metro.
I risultati dei monitoraggi, pubblicati e consultabili sul sito istituzionale dell’ente, vengono condivisi nelle scuole calcesane e in un’ apposita assemblea pubblica in sala consiliare.
Il consiglio comunale dello scorso 30 gennaio all’unanimità ha approvato il programma annuale che non prevede particolari modifiche ma che sarà importante per continuare a monitorare il territorio in attesa dell’applicazione e dello sviluppo del nuovo sistema 5g.
“La salute dei cittadini, specie in un posto dove la qualità della vita e il contesto ambientale sono di gran rilievo, – intervengono il Sindaco Massimiliano Ghimenti e l’assessore all’ambiente Stefano Tordella – è l’obiettivo primario della nostra Amministrazione e proprio in questo senso, e grazie al piano, vogliamo poter mitigare gli effetti dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici anche laddove ci troviamo al di sotto dei limiti di legge”.