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CGIL Funzione Pubblica: comunicato stampa

In un momento così difficile per il nostro Paese,prima di tutto ci teniamo a ringraziare in modo sincero, tutti i
dipendenti comunali e provinciali che in questi giorni stanno prestando il loro servizio perchè armati di senso
civico e buon senso nonostante le problematiche che stiamo riscontrando e le avversioni dei datori di lavoro
all’applicazione della normativa.
Siamo in contatto costante con le rsu di tutti gli enti, dal più piccolo Orciano Pisano al più grande, il Comune
di Pisa e la Provincia di Pisa e ci stanno raccontando gli scenari più disparati, la totale mancanza di
organizzazione delle Amministrazioni di fronte ad un’emergenza che è vero ci ha trovato tutti impreparati ma
che specie per chi lavora negli uffici è gestibile direttamente da casa.
Il Dpcm 11 marzo 2020 e la Direttiva n.2/2020 Ministero Funzione Pubblica hanno dato precise indicazioni in
merito alla modalità di lavoro dei dipendenti pubblici ovvero è necessario che ogni Amministrazione con un
atto/ordinanza individui i servizi indifferibili per i quali serve la presenza (es: attività logistiche di apertura e
chiusura dei locali, stato civile, anagrafe), quelli ovviamente strettamente funzionali alla gestione
dell’emergenza (protezione civile, polizia municipale) e quali invece non lo sono per i quali si attiva lo smartworking
come modalità ordinaria di lavoro.
Sin da subito sia come FP Cgil provinciale che nazionale ci siamo attivati chiedendo ai 37 comuni e all’Ente
Provincia, l’applicazione della normativa cui sopra anche sollecitandoli più volte.
Ad oggi purtroppo dobbiamo constatare che più della metà degli Enti ha completamente disatteso quanto
richiesto dalla normativa, non ha fatto gli atti di inviduazione dei servizi né tantomeno si sono adoperati per
attivare il lavoro agile nemmeno per quei dipendenti che si sono offerti di lavorare da casa con il proprio pc o
smarphone.
Gli enti si sono limitati a mettere i dipendenti in ferie facendoli ruotare ma non è questo che viene chiesto,
questa è solo una soluzione temporanea e non risolve il problema; ci sono già casi di dipendenti che non
hanno un residuo di permessi utili per stare a casa quindi un ulteriore discriminante che in qualche modo
deve essere risolta
Facciamo nuovamente un appello ai datori di lavoro che rappresentano le istituzioni a farsi carico
immediatamente dell’applicazione della normativa, di individuare sin da subito i servizi da rendere in
presenza o meno, ad attivare il lavoro agile, a mettere a disposizione dei lavoratori tutti i dpi necessari anche
per tutto il personale esterno, a sanificare tutti gli ambienti in modo frequente e costante.
Ognuno di noi deve fare la sua parte nel rispetto dei ruoli che rappresentiamo, il datore di lavoro è tenuto
all’applicazione in modo rigoroso della normativa ed il sindacato ad una rigida azione di controllo.
Purtroppo il nostro Paese sta attraversando un momento difficile in cui è in gioco la vita di ognuno di
noi pertanto non siamo disposti ad accettare soluzioni tampone, abbozzate sul momento in attesa
degli eventi.
Siamo nell’era della digitalizzazione, in cui anche un bambino, un anziano sa usare gli strumenti
informatici, in cui si usano i social come se non ci fosse un domani, in cui le persone si conoscono
da un capo all’altro del modo e poi di fronte ad un emergenza di tale portata non si fa nulla.
Ci arrivano notizie in queste che è allo studio del governo l’inserimento in un decreto legge dello smartworking,
ci auguriamo davvero che sia così perchè allora vorrà dire che il nostro impegno è servito e le
Amministrazioni non si potranno più opporre.
Se forse però ci fermiamo un attimo a riflettere su cosa sta accadendo, se sprechiamo 1 minuto del nostro
tempo a pensare ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari che hanno in mano la nostra vita in
condizioni al limite della normalità, forse ci renderemo conto i problemi veri sono altri, che quello che stiamo
rivendicando non è poi così difficile, basta davvero poco.
Laddove nei prossimi giorni ci troveremo di fronte a situazioni di inerzia saremo costretti ad effettuare le
dovute segnalazioni, denunce agli organi competenti per la salute dei lavoratori.
Ci auguriamo davvero che prevalga il buon senso e da parte nostra ci sarà sempre quella disponibilità al
confronto, al dialogo come sempre abbiamo sempre fatto.
Pisa, 15.03.2020
La Segreteria Provinciale FP PISA