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Piano Strutturale Intercomunale, Confesercenti protesta sui termini per presentare le osservazioni

Non possiamo che manifestare stupore e forte contrarietà alla decisione delle amministrazioni comunali di Pisa e Cascina di aver confermato il termine del 1° aprile per chiedere ad associazioni e professionisti i loro contributi nell’ambito del procedimento di presentazione del Piano Strutturale. Termine ribadito in una lettera del 17 marzo, in piena emergenza nazionale per il Coronavirus”. Questo in sintesi il messaggio che Confesercenti Toscana Nord, con il suo responsabile area pisana Simone Romoli, ha inviato ai sindaci Michele Conti e Dario Rollo, agli assessori all’urbanistica Massimo Dringoli e Roberto Sbragia, al Garante alla comunicazione e partecipazione dei Comuni di Pisa e Cascina, in merito alla richiesta di contributi tecnici al Piano Strutturale Itercomunale.

In un Paese in cui, a causa dell’emergenza Covid-19, si fermano gli istituti scolastici, si sospende l’esercizio delle attività economiche di decine di migliaia di imprese, si vietano le attività sportive professionali e dilettantistiche, e si pongono stringenti  divieti alle libertà di circolazione, di movimento e di riunione delle persone, salvo che per comprovate esigenze tassativamente previste per legge – incalza Romoli –, si pensa bene di confermare una richiesta di contributi tecnici su un argomento così importante il 17 marzo, con un termine di soli 15 giorni per la risposta. Ci sorprende la valutazione, se c’è stata, di confermare questi termini e tirare dritti per la propria strada ottusamente burocratica e lesiva dei diritti di partecipazione sostanziale dei soggetti a vario titolo coinvolti. Ciò senza aver cura della possibilità di tutelare, nell’interesse alla trasparenza dell’agire amministrativo, una corretta partecipazione al procedimento avviato, che è oggettivamente ostacolata e lesa nel suo esplicarsi sostanziale da una situazione certificata dai decreti del Governo”.

Il responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord ricorda che il Piano “è lo strumento di programmazione territoriale di lungo periodo, sul quale si baseranno gli atti amministrativi regolamentari dei Comuni di Pisa e Cascina dei prossimi anni, con rilievo a livello intercomunale di area, sulla vita dei cittadini e delle numerose imprese, da noi in larga parte rappresentate, che in questo territorio insistono, operano e, in questa difficile fase, cercano di sopravvivere”. La conclusione di Simone Romoli: “Detto che anche l’ultimo decreto del presidente del consiglio del 17 marzo scorso affronta la questione di eventuali differimenti delle azioni amministrative, chiediamo che il termine venga prorogato sino ad almeno 15 giorni successivi alla data in cui il governo decreterà la conclusione dello stato di emergenza nazionale.  In alternativa ci riserveremo di adire le vie legali per impugnare la validità del procedimento amministrativo, sperando però che non ce ne sia necessità per evidenti motivi di opportunità”.