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“Liquidità alle imprese, ma non a spese dei Consorzi Fidi”: la posizione di Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa

Non vediamo l’ora e siamo prontissimi a sostenere la liquidità delle imprese toscane, soprattutto di quelle micro, piccole e medie dimensioni, ma la Regione non può pensare di far ricadere tutti i costi delle pratiche sulle spalle dei Consorzi di garanzia”. E’ risoluto il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli nel contestare le condizioni emanate dalla Regione per l’erogazione dei finanziamenti alle imprese: “Siamo pronti a fornire tutta l’assistenza e la consulenza possibile alle imprese che necessitano urgentemente di liquidità. I nostri uffici sono addestrati a velocizzare le pratiche in pochissimi giorni e a fornire una assistenza e una consulenza qualificata e globale alle imprese, garantendo le operazioni in prima istanza. Però, a fronte di tutto questo, le condizioni individuate dalla Regione non tengono in alcun conto del lavoro dei nostri Confidi, e questo non è accettabile. Evidentemente, alla Regione hanno fatto i conti senza un confronto serio con le associazioni imprenditoriali, ma questo non solo non è il metodo corretto, ma finisce per penalizzare proprio quelle imprese che più hanno necessità di credito”.

A tal proposito, voglio ricordare il ruolo strategico che i Confidi svolgono a fianco delle Pmi, tanto più in una regione come la nostra, in cui il rapporto tra l’ammontare delle garanzie rilasciate alle Pmi dai Confidi e il totale dei prestiti garantiti è quasi il doppio rispetto alla media italiana” – aggiunge Pieragnoli: “Quella dei consorzi fidi è una intermediazione diretta e finalizzata a ridurre le asimmetrie informative delle imprese nei confronti dell’accesso al credito e consentire loro di usufruirne in quantità e condizioni favorevoli. Mettere “fuorigioco” i Confidi o obbligarli a lavorare in situazioni di difficoltà non aiuta a raggiungere nessuno di questi obiettivi e finisce con il penalizzare proprio le piccole e medie imprese dei nostri territori”.

Chiediamo alla Regione di correggere alcuni aspetti specifici di questa delibera” – conclude il direttore – “per consentire a tutti i soggetti coinvolti di poter dare il massimo e far ripartire subito l’economia della nostra regione”.