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Trasporto pubblico locale e fase 2: alleanza con le imprese del turismo

Emergenza Corona Virus: la soluzione è più trasporto collettivo e più trasporto pubblico. Certo, le modalità saranno probabilmente diverse perché i flussi sulle direttrici principali hanno già subito e anche nei prossimi mesi subiranno, un fortissimo ridimensionamento a causa delle restrizioni agli spostamenti. Nell’intervento di qualche giorno fa su Puntoradio intervistato da Massimo Marini, il Presidente One Scarl Andra Zavanella, (l’impresa che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale in Toscana) ha proprio lanciato questa necessità di individuare una collaborazione (che peraltro è già forte in molti territori) con le imprese dei bus turistici.

Riccardo Bolelli presidente CNA BUS Nazionale, Toscana e Pisa, ha colto la palla al balzo: “per noi sarebbe una soluzione vitale poter mettere le nostre macchine adesso bloccate dal fermo, a disposizione del concessionario di TPL che sia l’attuale, ONE Scarl, o il prossimo Autolinee Toscane. La nostra proposta va oltre il concessionario e investe le modalità organizzative nuove che si stanno profilando. E fra molte incertezze, una certezza c’è: ci sarà bisogno di più trasporto pubblico e di più mezzi. E ci conforta che anche Zavanella lo vada proponendo.”

Certo sarà necessario che gli enti locali adottino una politica degli orari che diluisca il più possibile i momenti di affollamento e congestione, ma in ogni caso la capienza dei mezzi sarà ridotta rispetto agli standard del passato quindi serviranno più mezzi. Ebbene questi mezzi possono essere messi dalle aziende legate al turismo che peraltro oggi sono completamente ferme. Questo è un modo per superare l’emergenza e dare una risposta che salva sia il TPL che le aziende private – incalza Bolelli che conclude –  Si consideri anche che il rischio che le imprese del turismo possano saltare e quindi quando ci sarà, e prima o poi ci sarà, la ripresa dei flussi turistici, non avremo più lo stesso parco mezzi perché è un settore che rischia di essere più che dimezzato e di questo, tutta la filiera ne risentirà anche dopo la fine dell’emergenza. Serve una visione strategica e poter organizzare modalità che permettano di garantire il massimo della sicurezza. Occorre anche considerare che più trasporto pubblico, riduce i livelli di inquinamento. E come si è visto anche il livello di inquinamento possono avere una rilevanza rispetto alla contagiosità del virus e alle possibilità di contagio. Il distanziamento sociale e gli accorgimenti in via di definizione (anche un po’ confusamente) da adottare all’interno, a partire dagli impianti di condizionamento e di aerazione che vanno però definiti prima possibile perché è questo il fattore determinate per la sicurezza. Per una Regione come la Toscana è doveroso ragionare in termini di sistema, che preveda una necessaria ripresa del turismo e non si può prescindere dal ruolo delle imprese di trasporto persone sia di bus che di vetture, ncc e taxi”.