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Gianna Gambaccini risponde a Cini: “La sinistra è sempre più logora, dimostra aggressività e pochezza”

Gianna Gambaccini risponde agli attacchi arrivati attraverso la carta stampata di Roberto Cini simpatizzante legato alla sinistra pisana, che aveva attaccato l’assessore alle politiche sociali e della casa del Comune di Pisa, in merito all’utilizzo dei test sierologici.

L’ordinanza n. 54 del 6/5/2020 del Presidente della Giunta Regionale recita che fra coloro ai quali deve essere somministrato con priorità il test sierologico per Covid-19 con oneri a carico dei bilanci delle Aziende Sanitarie vi sono ospiti e operatori delle strutture di accoglienza per migranti – esordisce la Gambaccini– Ritengo pertanto legittimo chiedere, non da medico, ma da politico che il test venga effettuato gratuitamente ai cittadini toscani, stranieri e non, che devono rientrare sul posto di lavoro per assicurare ai lavoratori e a chi gravita intorno a loro, di non diffondere il contagio. Penso in primis agli operai ma anche ai commercianti, ai ristoratori e categorie simili. Tra l’altro vorrei ricordare che in un Dpcm il datore di lavoro – precisa Gambaccini – è considerato penalmente responsabile se un dipendente contrae la malattia da Covid-19”.

L’assessore alle politiche sociali precisa inoltre: “Da medico poi ho sempre curato tutti i pazienti, di qualunque nazionalità e origine, seguendo un codice deontologico che l’illustre sconosciuto militante della sinistra che mi attacca penso non conosca affatto. Con una laurea in Medicina e Chirurgia conseguita a 24 anni e mezzo, una specializzazione in Neurologia e numerose pubblicazioni su riviste internazionali, non mi sono mai definita “scienziata”, ma invito chi usa il mio nome ad utilizzare, oltre al rispetto personale, argomenti politici più consistenti, poiché oltre a incorrere in una potenziale denuncia per diffamazione,  ridicolizza il proprio partito o la propria parte politica evidenziando l’inconsistenza argomentativa di una sinistra sempre più logora, che ancora una volta, senza riuscire a sostenere una minima dialettica, dimostra aggressività e pochezza nei confronti di chi la pensa diversamente. Menomale che si definiscono “democratici””, conclude Gambaccini.