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Intervento di Maurizio Nerini sulla variante di Porta a Lucca per la nuova Arena Garibaldi

L’intervento di Maurizio Nerini

Siamo alla fine di un percorso lungo che certo non può essere considerato solo una maratona per distogliere da altri problemi della città, perché proprio di città, del suo futuro, di come cambierà gran parte della stessa si parla…

Se qualcuno non ci arriva a questo è un problema tutto suo.

Si parte da un concetto strano: ribadire l’idea di avere uno stadio ..semplicemente dove è…con atti fatti da due assessori …un urbanista che fa l’urbanistica e un ingegnere che fa i lavori pubblici … ancora questo è strano.

Bene dopo i progetti preliminari che pochi hanno letto, i plastici  che non piacciono più e che qualcuno vorrebbe togliere dall’atrio del Comune, gli studi seri che nessuno vuol capire e nemmeno leggere.

Volendo interpretare il ruolo con la massima trasparenza e partecipazione, con un ritmo serrato di una diecina commissioni, senza contrazione minima degli  spazi democratici, ho chiesto alla commissione di far parlare tutti coloro che hanno voluto esprimersi e così è stato.

Ci sono stati anche dei momenti un po’ “infuocati” dove la contrapposizione politica ha preso il sopravvento, poi però siamo andati al voto e il voto è la massima espressione della democrazia, a qualcuno ha dato noia pure questo,come faremo su questa delibera.

Abbiamo raggiunto con qualche difficoltà iniziale un primo traguardo votando tutte le osservazioni  sulla “Variante di Porta a Lucca” che sono molte di più delle 63  dette: sono 94

Si possono dividere in gruppi che trattano di: ciclabilità e mobilità, acustica stadio, competenze “privati”, vicenda ex-terreno per culto, vicenda del commerciale nello stadio, competenze degli enti

Dispiace che ci siano state osservazioni-fotocopia, chi non ci crede lo invito ad andare a controllare “di persona personalmente” come dice “Catarella”.

La cosa aveva forse la presunzione di allungare un po’ i tempi, dispiace che si sia persa l’occasione di dare un vero contribuito al lavoro, sono anche poche le sollecitazioni dei residenti.

Devo dire che ho imparato molto perché c’è sempre da imparare da materie complicate come l’urbanistica che ha coinvolgimenti notevoli in altri campi.

Ho avuto conferma delle mie convinzioni e aspettative sulla variante che definire “dello Stadio” è ampiamente riduttivo, ma anche Variante Porta a Lucca sta stretto perché  si parla di: ripensare lo Stadio inserito nella città, come vivere il quartiere tutti i giorni e non solo per l’evento sportivo, come e dove parcheggiare, rispettando i diritti dei cittadini di Porta a Lucca, oggi violati, come arrivare comodamente allo stadio per gli eventi: a piedi, in bici, in auto, con i mezzi dedicati e pubblici

Il tutto con decisioni vere e tangibili e non con dei discorsi prima  dei “Grillini” ora dei  “Gretini” a favore dell’ambiente che non trovano applicazioni reali in città…”emergenza climatica a Pisa”… ad esempio

Oggi siamo all’impegno finale con una delibera completa che dice molte cose.

La prima è che il fatto che la variante coinvolga anche l’area che la precedente amministrazione aveva destinato ad attività di culto, conferma che si porta rimedio a quella decisione era un enorme errore, del resto abbiamo sempre detto “No alla moschea  a Porta a Lucca”

Nonostante tutti i discorsi e forzature qui si parla SOLO di urbanistica, non di religione.

Nessun diritto negato, nessuna prevaricazione

Un iter legislativo legittimo, nei tempi giusti, definito dagli uffici  in maniera ineccepibile, facilmente riscontrabile , ringrazio gli uffici e la dirigente Ricci per la precisione cronologica comunicata su questi atti.

Del resto tutti sanno che ci sono decine di altri luoghi in città destinati al culto che non hanno questi problemi nemmeno presi in considerazione in precedenza.

Quindi semmai il diritto negato era dei cittadini pisani che avrebbero trovato difficoltà per la mobilità e la vivibilità in una  zona altamente congestionata in una delle “porte di accesso alla città”.

Si parla di  “non consumo di suolo” perché i terreni di Ospedaletto tornano ad essere agricoli e lo stadio torna da essere dove è, cioè dove il centrosinistra prevedeva un quartiere di 600 persone all’interno di un quartiere già densamente popolato per 17mila mq.

Questo sì che comportava problemi di convivenza e di traffico in abbondanza.

Non tanto quello ipotetico generato dalle attività commerciali previste, valutato attentamente ma che non desta preoccupazioni,

Attività commerciali, che c’erano già nella vecchia variante per 3mila mq, che saranno di sostegno a quella sportiva, ma anche qui nessuno  parla di “supermercato” …ma sai …tutti erano abituati alle scelte della sinistra in questo senso.

Si parla quindi di un progetto di utilizzazione dei parcheggi tutto intorno al quartiere, nel raggio di nemmeno un km, che possano servire non solo per l’evento sportivo.

Alcuni già ci sono, altri sono terra incolta, che mi hanno insegnato non vuol dire “permeabile”, ma sicuramente richiamano sporco, degrado e incuria…Noi siamo per la riappropriazione degli spazi.

Si parla di “smart city” con un progetto di mobilità innovativo appunto per parcheggi all’interno di Porta a Lucca, per i residenti, che non interferiranno con  gli eventi sportivi.

Si parla di un nuovo modo di vivere il quartiere durante l’evento sportivo e tutti i giorni della settimana…

Si parla di vere piste ciclabili, non solo disegnate con la vernice, che apparivano e sparivano nel nulla.

Si dice di eliminare le orrende cancellate che nessuno ha così invadenti e così impattanti come Pisa, perché i filtraggi saranno all’interno della struttura.

Non si parla certo, ed è inutile insistere, di Piano economico Finanziario che certo da domani avrà il suo peso, che dovremo valutare e controllare bene perché ci siano tutte le garanzie per l’ente.

Queste sono idee, le idee vengono prima dei soldi.

E proprio sui soldi che dobbiamo poi ragionare: intanto risparmiamo sulle manutenzioni, ma soprattutto sulle ristrutturazioni non più rimandabili anche per la sicurezza dell’Arena

Poi il fatto che si preveda che lo stato garantisca la struttura dei fondi necessari  è di per se una garanzia per il futuro.

Noi oggi non decidiamo CHI fa lo stadio, ma come Noi vogliamo sia inserito nel contesto, nel quartiere, nella città per migliorarne la vita contestualmente.

Una cosa non deve essere solo nuova, deve essere migliore.

Questa è la vera rivoluzione.”

Maurizio Nerini

Capogruppo Noi Adesso Pis@ Fratelli d’Italia

Presidente della 1° Commissione Consiliare Permanente