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Legalità, etica, inclusione: la Scuola Sant’Anna di Pisa vince il bando della Scuola nazionale dell’amministrazione con il progetto “Lei”

Insieme all’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) e l’Istituto di Management, per la prevenzione della corruzione e del malaffare nella Pubblica amministrazione

La prevenzione della corruzione e del malaffare nella Pubblica Amministrazione diventa ancora più incisiva grazie a “Lei”, acronimo delle prime tre parole del progetto “Legalità, etica, inclusione: per un sistema efficiente e partecipato di prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione”. La Scuola Superiore Sant’Anna è risultata vincitrice della selezione promossa dalla Sna (Scuola nazionale dell’amministrazione), con il team composto da docenti e ricercatori dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) e dell’Istituto di Management.

“Lei” è il progetto interdisciplinare che vede collaborare le Università italiane nella raccolta di idee per orientare il cambiamento delle amministrazioni pubbliche. Il coordinamento di questo progetto è affidato a Gaetana Morgante, docente di Diritto penale dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Ristabilire la fiducia tra amministrazione e cittadini – sottolinea – è uno degli obiettivi del nostro progetto. A seguito di una indagine empirica sul fenomeno della corruzione pubblica – aggiunge Gaetana Morgante – saranno elaborate e implementate policy innovative per la prevenzione del malaffare e per la promozione della partecipazione dei cittadini al cambiamento delle Pubbliche Amministrazioni”.

Al team di ricerca partecipano, per l’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) Alberto Pirni, docente di Filosofia morale; Giuseppe Martinico, docente di Diritto pubblico comparato, Elena Vivaldi, ricercatrice di Diritto costituzionale. Francesco Testa e Anna Maria Murante, rispettivamente docente e ricercatrice di Economia e gestione delle imprese all’Istituto di Management si occupano dei profili legati all’adozione di pratiche di “Sustainable public procurement” (acquisti sostenibili) e all’attivazione di processi di partecipazione nella definizione di efficaci strumenti di contrasto al malaffare.