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Malamovida a Pisa, Rutinelli “I problemi nascono alla chiusura dei locali con il conseguente, e secondo noi poco logico, allentamento dei controlli di polizia”

“I residenti di piazza delle Vettovaglie non fanno che sostenere, nella loro protesta, quello che andiamo affermando da sempre. La movida si controllo solo con l’apertura delle attività che, dimostrano i fatti, riescono a contenere i fenomeni degenerativi. Per stessa ammissione dei comitati dei residenti, il caos esplode dopo la chiusura dei locali e quindi non è imputabile agli esercenti”. Torna nuovamente ad intervenire Confesercenti Toscana Nord, con il presidente Fiepet Massimo Rutinelli, sulla questione mala movida che ha visto un ulteriore escalation nella notte precedente San Ranieri. Rutinelli ribadisce le posizioni dell’associazione e la richiesta di affrontare questi temi in un nuovo comitato per l’ordine pubblica visto che l’attuale ordinanza comunale scadrà proprio dopo questo fine settimana. “Sono gli stessi residenti – insiste il presidente Fiepet – a convenire con noi sul fatto che il caos a cui fanno riferimento non è colpa degli esercenti che chiudono i loro locali alle 00.45. Ribadiamo quindi la necessità – dice ancora Rutinelli – dell’allungamento dell’orario di somministrazione in modo da far gestire i clienti dagli stessi esercenti. E alla scadenza dell’attuale ordinanza, un ritorno al vecchio regolamento alla luce della situazione dei contagi che risulta ampiamente sotto controllo”. Tutto questo, secondo Confesercenti Toscana Nord, unito ad un rafforzamento dei controlli delle forze dell’ordine. “Lo abbiamo detto in tutte le sedi e lo ribadiremo al prefetto se ci sarà data possibilità. Inutile uno spiegamento di uomini e mezzi in piazza Garibaldi alle 22 quando il centro è già presidiato dai titolari delle attività. I problemi nascono alla chiusura dei locali con il conseguente, e secondo noi poco logico, allentamento dei controlli di polizia. Controlli, giustamente, anche nei confronti di quei pochissimi colleghi scorretti che privilegiano gli incassi agli interessi e all’immagine della categoria”. La conclusione. “I comitati dei residenti non hanno alcun titolo a partecipare ai tavoli di istituzionali visto che, in quei tavoli, sono già rappresentati dall’amministrazione comunale. E se non si sentono sufficientemente tutelati sanno benissimo con chi prendersela. Basta anche con questa assurda contrapposizione con le attività commerciali che hanno tutto l’interesse, come i residenti, ad una movida corretta che porti lavoro e non certo al caos che arricchisce le tasche degli abusivi. I residenti chiedono i danni? Lo faremo anche noi quantificando le perdite relative alle nuove normative ed al lockdown”.