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Umberto Calcagno: “Su contratti e quarantena si continua a lavorare”

Il Vicepresidente AIC Umberto Calcagno, intervenuto ai microfoni di “MarteSportLive” su Radio Marte, riguardo il tema del prolungamento dei contratti ha evidenziato che “ci sono ancora alcuni punti da sistemare, così come ci sono da mettere a posto alcune criticità sul protocollo rispetto ad un eventuale contagio: è un lavoro che viene portato avanti giorno per giorno e far tornare tutto non è semplice in una situazione particolare come quella che stiamo vivendo”.
“Riguardo la quarantena” – ha aggiunto – “ci stiamo lavorando con attenzione: non vogliamo essere decontestualizzati rispetto al resto del Paese, siamo sempre stati rispettosi sui protocolli da seguire. Fra poco ricominceranno i campionati e si tornerà a viaggiare per le trasferte, saranno coinvolte un migliaio di persone e potrebbe esserci un nuovo contagio. L’augurio è che tutto si possa risolvere al meglio, il che significherebbe anche che le cose stanno andando per il verso giusto, ma tutto quello che faremo sarà sempre di accompagnamento a tutto il resto del Paese”.

Sulle decisioni dell’ultimo Consiglio Federale Calcagno ha commentato: “Rispetto al precedente Consiglio in realtà non c’è stato nulla di nuovo perché sono state confermate le linee guida già deliberate nella riunione precedente. Lascerei le polemiche alle nostre spalle, ora si tornerà a parlare di calcio giocato e questo ci aiuterà a ragionare più serenamente”.

“Si è parlato molto dell’indotto che il nostro mondo crea verso l’esterno” – ha concluso – “ma è fondamentale quello che produce anche verso l’interno del nostro sistema: oltre alla Serie A era importante che ripartisse anche la B, e la Lega Pro, sulla quale ho già espresso le mie critiche, che comunque con una certa formula riprenderà a giocare. Non dobbiamo dimenticare tutto il mondo dilettantistico la cui parte apicale purtroppo non è riuscita a ripartire: la nostra attenzione è per quei ragazzi e ragazze che vivono di calcio e che avendo importi bassi non si possono permettere di rinunciare a mesi di stipendio. Il Fondo salva calcio che è stato istituito servirà a tutelare queste categorie che sono certamente la parte più debole di tutto il sistema”.