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La lettera di Marco Filippeschi: “Pisa, la Toscana e il Recovery Fund. L’assenza di progetti è un’emergenza”

L’ex sindaco di Pisa e presidente dell’associazione “CittàEUROPA”, Marco Filippeschi, ha scritto una lettera aperta in cui denuncia alcune criticità legate al governo della città di Pisa e alla Regione Toscana più in generale.

Va dato un senso concreto alla campagna elettorale per la Regione. A inizio agosto il comune di Firenze e la Città metropolitana hanno annunciato la presentazione al governo di 120 progetti, per un totale di 2,5 miliardi di finanziamenti con il Recovery plan europeo. Gli investimenti sui fronti di infrastrutture, ambiente, innovazione, digitalizzazione, ricerca e innovazione dovranno svilupparsi dal 2021 al 2026. A Pisa niente di tutto questo. L’unico progetto in campo, al solito ereditato dall’amministrazione precedente, è quello della tramvia centro storico-Cisanello. Niente per il futuro dell’aeroporto. Non un atto per potenziare i collegamenti ferroviari con Firenze e con l’alta velocità. I progetti non ci sono, non si fanno e dunque i finanziamenti non verranno. Tanto meno esistono una strategia e una proposta dell’area pisana, la città aggregata di 200 mila abitanti, vanificata, o in asse con Pontedera e la zona del cuoio sulla direttrice dell’Arno Valley. Questa pochezza e questa assenza sono un’emergenza. È incredibile il vuoto d’idee e d’iniziativa della Lega e Susanna Ceccardi lo rappresenta appieno, con una campagna fatta solo a traino di Salvini, un propagandista estraneo, che niente sa e si cura dei problemi del nostro territorio. È enorme il danno che ne può venire. Un altro esempio: Torino si è già aggiudicata la sede principale per l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale e Pisa, città dell’informatica, non ha battuto un colpo, non si è fatta avanti.

Chi sostiene Eugenio Giani deve sfidare la Lega e non cadere nel minimalismo subalterno. C’è una parte della Toscana che si fa avanti. Pisa e l’area costiera non devono essere da meno e alcuni progetti vanno affermati e condivisi sull’asse Pisa-Firenze. Al governo vanno date indicazioni forti: quelle che servono. Di certo non servono le mance elettorali, buone per fare un articolo di giornale o gli irreali e subalterni annunci che disimpegnano chi gestisce l’aeroporto. Sono d’accordo con la capolista del Pd Alessandra Nardini e con il consigliere uscente Andrea Pieroni che alcune cose chiare per uscire dal vicolo cieco le hanno dette, disponibili a dare battaglia. Primo obiettivo: fare subito il progetto strategico, di dimensione nazionale, per potenziare la ferrovia Pisa-Firenze, per portare i collegamenti Livorno-Pisa-Firenze con l’alta velocità a 30 minuti, senza sacrificare il servizio metropolitano per tanti pendolari. Farlo in tempo, come priorità, per concorrere alle risorse del Recovery plan. Esigere gli investimenti già programmati per potenziare il “Galilei” e garantire la possibilità dello sviluppo ulteriore necessario per garantire in sicurezza il futuro del trasporto aereo della Toscana. Pisa deve poter spendere e rilanciare le sue vocazioni, con il coinvolgimento delle sue istituzioni e delle imprese, e la Regione dev’essere chiamata a promuovere una “cabina di regia”. Concorrere alle risorse del MES per ammodernare il sistema sanitario. Favorire iniziative-volano per il recupero del vecchio Santa Chiara. Scegliere settori strategici, come l’automotive elettrico, per mantenere il lavoro e dargli prospettiva, secondo il protocollo già sottoscritto da Regione e Vitesco (ex Continental). Aiutare farmaceutico, nautica, vetro, imprese e poli innovativi, a concorrere ai finanziamenti UE. Diventare città sperimentale per la mobilità elettrica e sostenibile, con le scelte che ne derivano. Portare a termine i tanti progetti incompiuti per il turismo e il commercio, senza rinunciare al nostro spazio futuro per le attività congressuali, come già impostato con la Regione. Il ministro Amendola, rispondendo a imprenditori e ricercatori, nel Polo Tecnologico di Navacchio, ci ha dato delle dritte. Queste sono almeno alcune indicazioni sulle quali prendere impegni di fronte agli elettori e lavorare, senza perdere altro tempo“.