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Picchi e Basta (PD) sull’edicola confiscata alla mafia: 18 mesi fra silenzi e promesse non mantenute

E’ passato più di un anno dal presidio che Libera aveva organizzato contro la rimozione dell’edicola confiscata alla mafia posta all’inizio di Borgo Stretto.
Al presidio, al quale era presente Don Ciotti, il Sindaco si impegnò di fronte al Magnifico Rettore Mancarella a iniziare un confronto con Libera per la valorizzazione di quel luogo, per conservarne la memoria e definire insieme una nuova destinazione e rilancio del chiosco.
Il manufatto fu poi rimosso di notte, i primi giorni dell’anno, di nascosto, senza nessun avviso all’associazione e senza che questo fosse preceduto da nessun confronto.
Alle reazioni di Libera e dell’intera città il Sindaco risponde incontrando l’associazione insieme alla presidente della Commissione Cultura Maria Punzo la quale annuncia l’apposizione di una stele o targa a ricordo del manufatto. Dall’incontro esce un impegno preciso di un percorso condiviso di ricollocazione dell’edicola (una prima ipotesi era di collocarla all’Sms con la mostra dei disegni dei bambini delle scuole che essa conteneva).
Sono passati ormai 9 mesi ma nulla nei fatti è seguito a quelle promesse che pure erano state confermate in un Consiglio Comunale aperto da noi richiesto sull’argomento. Useranno la scusa dell’emergenza Covid19, la realtà è che anche prima della pandemia dopo il primo confronto è seguito il nulla e l’interruzione della interlocuzione con Libera.
I nostri odg presentati nei Consigli Comunali di impegno alla lotta alla mafia e per la promozione di una cultura della legalità sono stati tutti respinti da questa maggioranza.
Il tema è serio, non ci meraviglia “l’annuncite” malattia di cui è affetta questa maggioranza che è quella di fare annunci per poi non darne mai seguito, solo che con questi argomenti non ci è permesso di scherzare.
Durante la pandemia tutti ci dicevamo che ne saremmo “usciti migliori”. Ecco per una società migliore occorre impegnarsi, lavorare e costruire quegli anticorpi culturali che sono gli unici efficaci per combattere fenomeni come quello della mafia e i simboli che richiamano la memoria e fanno da monito per tutti sono fondamentali. Che la prima istituzione cittadina se ne disinteressi e non ne capisca l’importanza non può che preoccuparci e dovrebbe preoccupare ogni cittadino.
Rinnoviamo la richiesta al Sindaco di riprendere i rapporti con l’associazione e di intraprendere con loro un percorso per la valorizzazione dello spazio occupato una volta dall’edicola ma anche di impegno, coinvolgendo anche le scuole, per una cultura della legalità diffusa e consolidata.

Olivia Picchi
Vladimiro Basta