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Questione moschea: PD, M5S e Patto Civico chiedono spiegazioni a Conti

Non si placa il dibattito politico attorno alla questione della moschea a Pisa. Pochi giorni fa i gruppi consiliari del PD, M5S e Patto civico, a nome dei tre capigruppo Trapani, Amore, Veronese, hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui sottolineano le criticità della Giunta guidata da Michele Conti.

Con la determina del 26 agosto, il comune di Pisa ha deciso di spendere altri 5.000 euro dei contribuenti con l’obiettivo di impedire la costruzione di un luogo di culto per la comunità islamica in città. Sarà l’avvocato Righi, su incarico dell’amministrazione, a presentare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che, lo scorso giugno, ha annullato l’atto di adozione della variante stadio e ha riconosciuto che gli atti adottati dal Comune di Pisa contro la moschea a Porta a Lucca violano il diritto alla libertà di culto della comunità musulmana, tutelato dalla Costituzione.

Il Sindaco Conti aveva dichiarato di essere disponibile a risolvere la questione con il dialogo. Lo spreco di soldi pubblici per questa battaglia (il)legale fa parte del piano?
Ci sono poi molte incertezze su tutti i procedimenti connessi. Chiederemo all’avvocatura una relazione dalla quale emergano le ragioni che hanno indotto l’amministrazione a presentare ricorso (nell’atto non sono esplicitate motivazioni), tenuto conto che la sentenza ha inciso solo sull’area moschea e non sul resto. Chiederemo di acquisire eventuali pareri dell’avvocato Righi sulla convenienza o meno di presentare ricorso, che acquisiremo una volta presentato, e della stessa avvocatura civica.
La verità è che da mesi chiediamo di affrontare la questione in consiglio, che non viene calendarizzata perché la Giunta sfugge a qualsiasi discussione sull’argomento, forse troppo spinoso. Siamo convinti che solo con il dialogo si può risolvere subito la questione ed evitare anche inutili danni o rallentamenti alle procedure che insistono sulla zona.

Le cittadine e i cittadini pisani devono contribuire con le loro tasse alla campagna elettorale della Lega? Anche questo ricorso fa parte della campagna no moschea e no Islam, per raccogliere qualche voto e compiacere i vertici di partito, per nulla interessati a Pisa, ma solo alle proprie carriere politiche“.