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Sicurezza, il punto della situazione di Confesercenti per il centro storico di Pisa

La strada imboccata in questi ultimi giorni con gli arresti per gli autori delle spaccate è sicuramente quella giusta. Bisogna mantenere questo livello di controllo del territorio, che purtroppo è il massimo viste le forze in campo, e soprattutto rendere il comitato dell’ordine pubblico aperto alle associazioni di categoria un metodo di confronto costante e con cadenze ben precise anche quindicinali”. Questo il commento del presidente area pisana di Confesercenti Toscana Nord Luigi Micheletti dopo la riunione in prefettura, presente insieme al responsabile Simone Romoli, del comitato per l’ordine pubblico.

Questura, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale – spiega – hanno illustrato i risultati ottenuti nelle ultime due settimane che segnano quanto meno una inversione di tendenza nel rapporto tra prevenzione e arresti. Questo in occasione della riunione in prefettura di mercoledì che avevamo richiesto a gran voce già prima di Ferragosto. E’ chiaro che lo sforzo messo in campo è il massimo con gli attuali numeri a disposizione e per questo ringraziamo tutte le forze dell’ordine per il loro impegno. Ma purtroppo i fenomeni di criminalità non accennano a diminuire – dice ancora il presidente – e quindi serve la collaborazione di tutti, ad esempio denunciando i potenziali pericoli. Le aree a rischio sono sempre quelle a cominciare dalla stazione e dal quartiere di Porta a Mare. Ma ultimamente abbiamo registrato spaccate anche dietro Palazzo Gambacorti e soprattutto sui lungarni. Per non parlare di piazza Manin che, purtroppo, deve essere inserita tra le principali aree critiche della città visto anche l’ultimo furto e le sue modalità”. La conclusione di Micheletti. “A noi interessa poco dare le colpe a questa o a quella istituzione. Noi giudichiamo i fatti. Fatti che dimostrano come ci sia ancora una emergenza criminalità a Pisa. Per questo riteniamo fondamentale il ruolo del comitato dell’ordine pubblico, allargato stabilmente alle associazioni di categoria, che deve riunirsi non in maniera sporadica ma con una cadenza fissa come minimo ogni due settimane”.