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Giunta Giani, il sindacato Nursind al futuro assessore al welfare: “Cinque punti per cambiare rotta in Sanità”

“Organici infermieristici adeguati, in linea con gli standard europei, infermiere di famiglia, scolastico e di comunità per intercettare prima le esigenze del territorio, lotta al demansionamento attraverso l’assunzione di personale di supporto, valorizzazione delle competenze più specialistiche e una cabina di regia tra Regione e Sindacati”. Sono le richieste programmatiche che Nursind, sindacato autonomo delle professioni infermieristiche, avanza al futuro assessore regionale al Welfare, che prenderà posto nelle fila della Giunta di Eugenio Giani a stretto giro.

Cinque punti per cambiare rotta, dopo anni di tagli e mancate valorizzazioni economiche e normative. Gli oltre 30mila infermieri che fanno parte del servizio sanitario regionale – dichiara Giampaolo Giannoni, segretario Nursind Toscana – rappresentano il cuore del sistema e mai come nell’emergenza Covid ce ne siamo resi conto. Servono risposte concrete da parte della politica e delle istituzioni. Per il mondo infermieristico, ma soprattutto per i cittadini”.

“Prima di tutto – sottolinea Giannoni – dotandosi di un organico adeguato: attualmente sia a livello nazionale che regionale siamo il fanalino di coda, con un rapporto infermieri/1000 abitanti del 5,5 contro una media europea dell’8,9. Situazione che, secondo studi internazionali (RN4Cast), fa lievitare il rischio clinico”.

“L’infermiere di famiglia e comunità, così come l’infermiere scolastico, rappresentano modelli di presa in carico del territorio che devono essere implementati fino ad arrivare ad un rapporto di un infermiere di famiglia e comunità ogni 1.500 abitanti. Nelle RSA è inoltre fondamentale rivedere i livelli assistenziali regionali garantendo la presenza dell’infermiere coordinatore e garantendo una gestione coordinata tra pubblico e privato”, aggiunge il segretario Nursind.

“Non è più accettabile assistere ad una continua dequalificazione professionale che, oltre a compensare le continue carenze del SSR si ripercuotono sui cittadini con la mancanza di un’assistenza adeguata: per combattere il demansionamento è indispensabile prevedere le figure di supporto (OSS) su tutte le turnazioni, compresa quella notturna e su tutte le degenze. Non solo – sottolinea – non sono più sostenibili modelli di premialità che non riconoscano specifiche competenze e responsabilità all’interno del comparto, come la presa in carico diversamente dalle attività prestazionali. Specificità che devono essere valorizzate anche dal punto di vista economico”.

“Ribadiamo infine la necessità di una cabina di regia regionale con le organizzazioni sindacali rappresentative della categoria per affrontare gli aspetti normativi, gestionali e contrattuali della categoria infermieristica all’interno dei percorsi professionali, formativi universitari e post laurea al fine di intervenire, monitorare e pianificare interventi mirati e prevenire criticità a difesa della professione e delle cure erogate. Certi di trovare un interlocutore consapevole e competente nella nuova Giunta regionale, gli auguriamo fin da subito buon lavoro e auspichiamo di sviluppare il dialogo avviato con il nuovo Presidente della Regione in campagna elettorale”.