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Festa della Toscana, Giani e Nardini: uno omaggio contro la pena di morte

In occasione della Festa della Toscana il presidente della Regione, Eugenio
Giani e l’assessora alla promozione dei diritti umani, Alessandra Nardini,
hanno reso omaggio alla tomba di Gregory Summers che, per sua richiesta, è
seppellito nel cimitero di Cascina dopo che nel 2006 è stato giustiziato
negli Usa perché ritenuto responsabile di aver commissionato l’omicidio
dei propri genitori adottivi. Il giovane, che si è sempre dichiarato
innocente, dopo la condanna aveva intrattenuto una fitta corrispondenza con
le ragazze e i ragazzi della scuola superiore “Luigi Russo” di
Navacchio che avevano preso a cuore il suo caso. E poi aveva chiesto di
essere sepolto a Cascina.

“Lo abbiamo fatto – spiega il presidente Giani – perché fa parte del
nostro impegno per chiedere l’abolizione, ovunque nel mondo, della pena di
morte. Continueremo a chiederlo finché questa battaglia di civiltà non
sarà vinta. Ci poniamo in diretta continuità con la decisione, presa
proprio oggi, nel 1786, dal Granduca Pietro Leopoldo che abolì in Toscana
sia la tortura che la pena di morte, in linea con quanto affermato pochi
anni prima da Cesare Beccaria. Il caso di Gregory Summers da questo punto
di vista è emblematico, così come lo è stato quello di Rocco Derek
Bernabei, un altro caso di cui la Regione si era presa a cuore. Si è
trattato di due battaglie purtroppo non coronate da successo, ma che valeva
la pena di combattere. Così continueremo a chiedere l’abolizione della
pena capitale, ovunque nel mondo, ogni volta che ce ne verrà data
l’occasione. Buona Festa della Toscana, Regione di civiltà, a tutti”.

Il presidente e l’assessora Nardini, che ha tra le sue deleghe le
iniziative contro la pena di morte, sono stati accompagnati sulla tomba del
giovane statunitense, dal sindaco di Cascina, Michelangelo Betti.

“Visitare la tomba di Gregory Summers – aggiunge l’assessora Nardini –
significa ribadire il ripudio di una pratica disumana come la pena di morte
e l’impegno a lavorare affinché sia abolita ovunque nel mondo. Nulla può
giustificare l’uccisione di un essere umano. Negli ultimi anni, il numero
di esecuzioni è in costante diminuzione, ma non possiamo non considerarne
comunque i numeri, ancora troppo elevati.

È fondamentale continuare a lavorare, con campagne di sensibilizzazione e
utilizzando ogni strumento diplomatico e negoziale, affinché nessun Paese
nel mondo ricorra più alla pena capitale. Come è altrettanto fondamentale
educare i giovani al rispetto dei diritti umani e la storia di Greg, la sua
corrispondenza con le studentesse e gli studenti di Cascina, sono esempio
di questo e del ruolo importantissimo della scuola. La Toscana,
orgogliosamente, continua ad essere terra di diritti”.