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Forza Italia Toscana con Silvio Berlusconi. Mallegni: “Spazio a chi ci porta competenza”

Concretezza come unica chiave per parlare ad un’Italia che guarda al
futuro con sempre maggiore incertezza, apertura verso le anime civiche
del territorio ma soprattutto comunicare attraverso i nuovi mezzi senza
scadere nelle più deteriori pulsioni populiste.

Sono questi alcuni dei punti salienti del coordinamento regionale di
Forza Italia Toscana riunitosi online ieri sera con oltre 160
partecipanti.

Ospite d’eccezione il Presidente Silvio Berlusconi che, dopo un excursus
saggio, meditato e approfondito sulla situazione nazionale ed europea,
si è complimentato con il Commissario regionale Sen. Massimo Mallegni
per il risultato ottenuto alle elezioni regionali, in netto rilancio
rispetto alle proiezioni, e per il lavoro di ricostruzione avviato nel
partito basato sulla valorizzazione degli iscritti.

Al coordinamento sono intervenuti i big degli Azzurri tra cui il
Vicepresidente Antonio Tajani che ha rilanciato la sfida della
digitalizzazione e Sestino Giacomoni. Presenti i parlamentari toscani
On. Deborah Bergamini, On. Erica Mazzetti, Sen. Barbara Masini e Sen.
Roberto Berardi (bloccato in Commissione Affari Costituzionali alla
Camera ma in continuo aggiornamento l’On. Maurizio D’Ettore), il
capogruppo in Consiglio regionale Marco Stella, il Direttivo regionale,
i coordinatori provinciali e comunali, i responsabili dei Dipartimenti
regionali e provinciali e tutti i candidati alle ultime elezioni
regionali.

Il Commissario regionale Sen. Massimo Mallegni ha dichiarato: “Oggi le
persone si “dissetano” con il populismo e noi che siamo l’unico
Movimento Politico moderato, che si rifà ai valori della storia europea,
che crede nella Famiglia tradizionale ma non fa finta di nulla rispetto
alle “nuove” famiglie, che si rifà ai valori Giudaico/ Cristiani, che
rappresenta il mondo produttivo, rispetta le istituzioni, che è
garantista e si ritiene, all’interno del perimetro invalicabile dei
Moderati dei veri e propri “Estremisti – Rivoluzionari”, abbiamo il
dovere di dare loro un “pozzo” in cui dissetarsi.

Vogliamo tornare ad avere un valore elettorale a due cifre – prosegue
Mallegni – e quindi tornare ad essere il riferimento per l’area del
centro destra e tornare al Governo del Paese abbiamo quindi il dovere di
ricostruire dal basso il sogno berlusconiano.

Non dobbiamo inventare nulla è tutto scritto sapientemente nel libro di
Berlusconi “L’Italia che ho in mente”, in cui viene indicata la linea
politica per Forza Italia e il futuro possibile per l’Italia! Un compito
difficile e impegnativo che oggi più di ieri risulta essenziale per
ridare alla nostra “gente”, che in molti casi non crede più nella
politica e quindi non va a votare, un appiglio per tornare a credere in
qualcosa.

Già nel 1994 la grande intuizione dei Club ha fatto in modo che tutti si
sentissero parte di un progetto. I Club rappresentavano l’opportunità
per tutti coloro che lo desiderassero di partecipare alla vita politica
del Paese che fino a pochi anni prima a era ad esclusivo appannaggio
della cd classe dirigente dei partiti.

Lo statuto di Forza Italia offre ancora oggi la possibilità di ripartire
dai territori, anche i più piccoli, potendo avere una rappresentanza
politica da collegare agli organi nazionali del nostro Movimento
Politico. Ogni Comune avrà il proprio Coordinatore comunale, che in
qualche modo fungerà da “megafono” per le esigenze della comunità.

In ogni Provincia abbiamo un Coordinatore provinciale, che rappresenta
le varie problematiche del territorio, “pescando” dai Comuni i
“migliori” e le “migliori” che in modo competente possano affrontare i
vari argomenti all’attenzione della comunità.

Stiamo assegnando a tutti un compito, un incarico che sia legato alla
realtà Comunale, Regionale e Nazionale. Sono stati indicati i Capi dei
Dipartimenti, tutte persone di qualità, competenti con alle spalle una
vita ed una carriera di grande rilievo i quali hanno accettato questo
difficile compito con entusiasmo e tanta passione.

Il mio compito – conclude il Commissario regionale – è quello di fungere
da collante delle varie comunità, organizzare in modo puntuale il nostro
territorio regionale, dialogare con il mondo dell’impresa e
dell’associazionismo. Nostro dovere è quello di aprirci a chi avrà
voglia di cambiare le cose, non siamo “fissati” con la tessera di
partito ma siamo “fissati” con le competenze!”