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Lavoro, Nardini e Catalfo a confronto sulle politiche attive e ammortizzatori sociali

Sbloccare le risorse residue per gli ammortizzatori in deroga, che le
Regioni hanno facoltà di destinare ad azioni di politica attiva del
lavoro, rifinanziamento e sblocco dei residui per le aree di crisi
complessa, necessità di avviare una riflessione congiunta sulla riforma
degli ammortizzatori sociali e sul rilancio delle politiche attive anche
attraverso una governance Stato Regioni, superamento delle criticità
emerse rispetto al fondo nuove competenze: sono queste le principali
richieste avanzate da Alessandra Nardini alla Ministra del lavoro, Nunzia
Catalfo, nel corso della riunione della IX Commissione della Conferenza
Stato Regioni, di cui l’Assessora della Giunta toscana è coordinatrice
nazionale.

“Abbiamo apprezzato molto – commenta Nardini – la disponibilità della
Ministra a confrontarsi con le Regioni, facendosi carico di molte delle
nostre richieste e sollecitazioni, convenendo sull’importante ruolo che le
Regioni hanno rispetto a queste materie e, quindi, sul nostro necessario
coinvolgimento. A conferma di questo abbiamo già fissato un ulteriore
incontro, che si svolgerà la prossima settimana per parlare del rilancio
delle politiche attive del lavoro. In generale il clima è stato improntato
al dialogo e alla collaborazione”.

“Si ritiene indispensabile mettere rapidamente in campo tutte le risorse
disponibili per realizzare programmi di sostegno all’occupazione, alla
ricollocazione e supporto economico, rivolto a quanti stanno duramente
soffrendo gli effetti della crisi – prosegue Nardini -. Particolare
attenzione va posta a tutto ciò che è in grado di assicurare il sostegno
al reddito delle lavoratrici e dei lavoratori e di operare, al contempo, al
completamento dei piani di recupero occupazionale. Tra gli impegni c’è
anche quello di avviare una riflessione congiunta sulla riforma degli
ammortizzatori sociali, per assicurare una maggiore rispondenza degli
strumenti alle istanze dei territori e un migliore raccordo tra politiche
passive e politiche attive, di competenza regionale.

Proprio rispetto al rilancio delle politiche attive per il lavoro – spiega
l’assessora – si parte dal fatto che nella legge di Bilancio sono previste
risorse importanti, che ci auguriamo siano incrementate anche grazie alle
opportunità offerte dal Recovery Fund, in vista di una riforma che tenda
ad adottare misure di accompagnamento più estese, e che condizioni il
sussidio a politiche concrete di attivazione, formazione e
riqualificazione.

In questo quadro, anche a partire dalla valutazione dell’esperienza fin qui
maturata in materia con il reddito di cittadinanza e l’assegno di
ricollocazione, è necessario attivare da subito un tavolo tecnico per far
sì che si arrivi ad una definizione chiara di misure, interventi e regole,
mantenendo il necessario margine di flessibilità richiesto dalle
specificità territoriali, sotto il coordinamento del livello centrale.

Il modello di riferimento – aggiunge Nardini – potrebbe essere quello di un
Piano Nazionale di Politiche attive che preveda una governance condivisa
Stato Regioni e che definisca così una cornice unitaria di prestazioni,
calibrate in base al profilo di utenza (donne, giovani, disoccupati di
lunga durata, e alltro), aprendo anche a specificità regionali in una
cornice di regole condivise. Riguardo alla gestione del Fondo Nuove
Competenze, rispetto alla quale permangono alcune criticità espresse dalle
Regioni, abbiamo chiesto di prevedere quote di ripartizioni finanziarie
regionali che ne consentano così un miglior utilizzo nelle situazioni di
crisi gestite a livello regionale”.

Dal confronto tra le parti è emersa, dunque, la necessità di tavoli di
lavoro congiunti, Stato e Regioni, sia in materia di riforma degli
ammortizzatori sociali che di rilancio di politiche attive. L’ottica è
quella di avere strumenti che consentano il sostegno al reddito delle
lavoratrici e dei lavoratori insieme a percorsi di formazione mirati alla
loro ricollocazione nel più breve tempo possibile.