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Spostamenti nelle seconde case, permesso soltanto a chi ha medico o pediatria in Toscana

Ci si può spostare nelle seconde case, ma lo potranno fare solo coloro che
in Toscana hanno comunque il proprio medico di famiglia o pediatra. A tutti gli altri non sarà consentito. Il presidente della Regione Eugenio Giani
ha firmato oggi, 6 novembre, un’ordinanza
<http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/Contenuto.xml?id=5270188&nomeFile=Ordinanza_del_Presidente_n.102_del_06-11-2020>
che riduce la mobilità interregionale, così come era già successo lo
scorsa primavera nel pieno dell’emergenza da coronavirus.

L’obiettivo è sempre lo stesso: contenere l’emergenza epidemiologica e
ridurre i rischi di contagio da Covid-19 e di sovraccarico del sistema
sanitario, prevenendo le fughe dalle zone rosse o arancioni. In più
territori della Toscana, soprattutto al mare, tante famiglie del nord
Italia hanno la seconda casa e c’è chi ha deciso dalla scorsa estate di
trattenervisi, lavorando da remoto, oppure vi si è trasferito nei giorni
scorsi o sta meditando di farlo. Il decreto del presidente del Consiglio
dei ministri dello scorso 3 novembre permette il rientro presso il proprio
domicilio, abitazione o residenza e dunque, con una lettura estensiva,
anche nelle case delle vacanze: pure da zone rosse e arancioni. Per venire
in Toscana occorrerà però avere qui un medico o pediatra, come già era
stato imposto a maggio. Pena una sanzione. Sono in ogni caso consentiti
rientri motivati da “comprovate esigenze lavorative, situazioni di
necessità o motivi di salute o di studio”, come ad esempio per gli
studenti universitari fuori sede.

Vogliamo regolare gli accessi alle seconde case – spiega il presidente
Giani – per frenare il trasferimento dalle zone rosse nella nostra regione.
Consentire in un momento di emergenza sanitaria di farlo solo a chi ha qui
il medico o il pediatra è un’esigenza naturale”. “Occorre responsabilità – conclude Giani – e rispetto autentico dello spirito delle
norme fissate dal Dpcm
”.