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Emergenza covid: 30 milioni per i bisogni primari delle famiglie

Sostegno all’acquisto di alimenti, contributi per l’affitto e interventi di
assistenza domiciliare: sono queste le misure che potranno essere attivate
dalle Società della Salute/zone distretto della Toscana con le risorse
straordinarie, 30 milioni di euro, destinate dalla Giunta regionale per
contrastare il crescente disagio sociale determinato dalla crisi sanitaria,
con l’Avviso pubblico “Azioni di sostegno integrate rivolte alle fasce
più deboli della popolazione a seguito dell’emergenza Covid-19″.

“La pandemia ha peggiorato la condizione di tutti – afferma il Presidente
della Regione Toscana Eugenio Giani – ma ad essere più penalizzati sono
soprattutto i soggetti socialmente deboli, gli anziani, i disoccupati, le
famiglie più bisognose. Crediamo sia necessario rafforzare le reti di
protezione esistenti e predisporre un sistema di welfare più attento ai
bisogni di chi ha bisogno. Va in questo senso l’importante stanziamento
straordinario di 30 milioni di euro che abbiamo varato e che è destinato a
chi è maggiormente in difficoltà”.

“Gli effetti sociali della crisi sanitaria che stiamo vivendo – aggiunge
l’assessora al sociale Serena Spinelli – si sommano alle difficoltà
economiche già diffuse prima della crisi e rendono ancora più difficile
per molte famiglie toscane accedere a beni e servizi primari, quali
un’adeguata alimentazione, la casa e l’assistenza domiciliare sia per gli
anziani non autosufficienti, sia per i ragazzi e le ragazze in condizioni
di disagio che, soprattutto con la didattica a distanza, hanno bisogno di
maggiore sostegno e affiancamento”.

I fondi derivano da una riprogrammazione delle risorse comunitarie del
Fondo sociale europeo. La Regione, attraverso l’avviso pubblicato sul BURT,
destinerà questi fondi alle società della salute e ai comuni che poi li
erogheranno ai cittadini. L’intervento interesserà tutti e 270 i comuni
toscani e il riparto tiene conto di un criterio demografico e delle
condizioni di disagio economico o abitativo presenti nell’area. Gli enti
pubblici potranno stabilire come ripartire tra le tre linee di intervento
le cifre loro destinate, ma dovranno riservare almeno il 20% agli
interventi di assistenza domiciliare.

“Abbiamo chiesto ai Comuni e alle Società della Salute, che ringrazio,
un grande sforzo – continua Spinelli – per giungere in tempi strettissimi
all’erogazione dei fondi messi a disposizione. Nonostante questo, gli
interventi previsti sono coerenti con le linee consolidate di utilizzo
delle risorse del Fondo Sociale Europeo e sono orientati alla
valorizzazione delle reti dei servizi territoriali e all’integrazione con
le azioni già esistenti sui territori. Questo è un elemento essenziale
affinché le misure previste abbiano la massima efficacia e rappresentino
un valore in prospettiva futura”.

Dal momento della pubblicazione dell’avviso, gli enti avranno dieci giorni
per presentare domanda. In questo modo saranno compressi i tempi in cui la
misura diventerà operativa, e rapidi anche i tempi di erogazione: una
volta ottenuti i fondi, il 90% delle risorse sarà anticipato.

“Collaborazione tra tutti i livelli istituzionali e un carattere
intergenerazionale sono i tratti distintivi di questo intervento, con il
quale vogliamo ribadire l’urgenza di trovare risposte rapide a bisogni
primari e concreti, l’importanza della collaborazione tra le istituzioni
nel dare risposte ai cittadini e la necessità di ripensare alle politiche
di welfare come interventi allo stesso tempo mirati e complessi, capaci di
dare risposte diversificate, ma rinnovando un patto sociale tra territori e
istituzioni su cui dovremo continuare ad investire anche in futuro, sia in
questo periodo di emergenza sanitaria, sia per il suo superamento”,
conclude l’assessora Spinelli.