Physical Address

304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124

Pacini (Unione Industriale Pisana): “Opportuno anticipare la fase post Covid con infrastrutture competitive”

Anticipare i tempi progettando il futuro sin da ora è la strada per superare l’emergenza e favorire sviluppo nel territorio pisano. In questa partita, a cui sono chiamate tutte le istituzioni, un ruolo fondamentale riguarda il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture nell’ottica di un lavoro di squadra senza divisioni. “Abbiamo il dovere di pensare senza divisioni al domani e non solo di gestire l’emergenza”, così interviene Patrizia Alma Pacini, presidente dell’Unione Industriale Pisana, l’associazione che rappresenta una delle categorie essenziali del sistema produttivo e occupazionale del territorio e che da tempo preme l’acceleratore attraverso l’apertura di tavoli, protocolli, progetti e intese fra istituzioni e categorie professionali. “Sono settimane importanti per la nostra città e per la sua provincia. L’approvazione in Giunta regionale del progetto di riqualificazione dell’area industriale di Ospedaletto – spiega Pacini , che vede anche il concorso rilevante del Comune di Pisa, non ha solo un significato simbolico ma è  l’emblema di un progetto condiviso”. “Il protocollo di Ospedaletto – prosegue la presidente Uip – insiste infatti sulla necessità di potenziare i servizi nel territorio, dalla digitalizzazione al sostegno alle famiglie dei lavoratori, per esempio con la costruzione di un asilo. Ma il motore per tutto questo saranno le infrastrutture”. 
In fase elettorale, il presidente Eugenio Giani aveva annunciato importanti investimenti in tal senso – ricorda la presidente Pacini -, ma ricordiamo che troppo poco è stato fatto in passato e quindi la tempestività delle azioni è ora fondamentale”.

Strategico è quindi il sistema del trasporto aereo che in questi mesi sta vivendo la sua più grande crisi da quando esiste il trasporto commerciale. Al momento il Governo e la Regione devono garantire il sostegno economico per conservare i posti di lavoro: la cassa integrazione scadrà a marzo 2021 e, senza un rifinanziamento, Toscana Aeroporti sarà in forte difficoltà. “L’Unione Industriale Pisana – spiega ancora la presidente Pacini – si sta adoperando in tutte le sedi per dare continuità alle misure di sostegno al reddito. Alcuni studi di Airport Council International e, ottimisti, identificano il 2023 come l’anno in cui si ritornerà ai traffici pre-Covid, quelli pessimisti prevedono il 2026”. 
In questo scenario poco rassicurante – spiega la presidente degli industriali – la società Toscana Aeroporti sta cercando di portare avanti gli investimenti iniziati nel 2019 nello scalo pisano, ma è chiaro che l’emergenza impone di recuperare, in prima battura, quanto è stato perduto in termini di passeggeri e fatturato, per garantire la continuità occupazionale e non pregiudicare il futuro delle persone che lavorano negli scali”. 

Così, spiega Pacini, “Per una ripartenza più rapida possibile non devono mancare gli investimenti infrastrutturali che colleghino il nostro aeroporto a un bacino di utenza molto maggiore dell’attuale. Un bacino di attrattività che si stava già erodendo prima del Covid-19 non certo a causa dello scalo fiorentino, ma in seguito alla maggior connessione che hanno le altre città con altri aeroporti, basti pensare a Bologna”. Secondo la presidente degli industriali, “il bacino potenziale di utenza dello scalo pisano deve andare dalla Liguria fino al nord del Lazio e questo può avvenire solo grazie a collegamenti più rapidi degli attuali. Pisa deve essere unita sul pretendere questi investimenti infrastrutturali da parte dello Stato e della Regione, degni di una città economicamente avanzata e ricca dal punto di vista storico e culturale”. “Dobbiamo quindi – conclude Pacini- connettere bene i nostri punti di forza, la rete economica, del sapere, della ricerca e dei trasporti se vogliamo che la nostra Regione resti agganciata alle prime in Italia. Le imprese fanno la loro parte ma anche la politica deve fare la sua semplificando la burocrazia e i costi del fare impresa e rendendo operativi e concreti gli aiuti programmati in tempi ‘non biblici’; il caso Genova dimostra che si può fare”.
La velocità della ripresa – commenta infine la presidente Uip – sarà direttamente proporzionale alla capacità di fare sistema senza sprecare tempo e risorse in dannose e inutili diatribe di campanile. Ed è questo lo sforzo che stiamo facendo come associazione assieme alle imprese del territorio”.