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Gambaccini, “Non è possibile definire superato il sistema degli alloggi popolari”

«Definire superato il sistema dell’edilizia residenziale pubblica in un momento di grave crisi come quella che stiamo vivendo è la ennesima conferma di quanto il Pd sia distante dai problemi reali delle persone». Così l’assessore alle politiche abitative del Comune di Pisa Gianna Gambaccini che interviene in merito alle dichiarazioni dell’assessore regionale Stefano Baccelli. È proprio in questa fase che a livello nazionale e regionale che occorre mettere in campo un piano di investimenti per la riqualificazione delle periferie urbane e per la costruzione di nuovi alloggi popolari perché sia effettivamente reale il diritto di tutti alla casa».

Ho letto sulla stampa – dice Gianna Gambaccini – lo scontro, tutto interno alla nuova Giunta regionale, tra gli assessori Stefano Baccelli e Serena Spinelli sul tema degli alloggi di edilizia popolare (Erp) e mi pare che non vi sia contezza della situazione attuale, dove si sta assistendo da un lato a un maggiore impoverimento di fasce della popolazione già in difficoltà e dall’altro ad una maggiore richiesta di case popolari. Dunque, non capisco come si possa sostenere il superamento del sistema Erp. Certo, vi possono essere percorsi di co-housing e housing sociale per situazioni particolari, e noi come Società della salute stiamo lavorando ad esempio per la Casa dei padri separati, ma per le famiglie che hanno bisogno di casa non si può pensare che questo concetto sia superato, anzi.

È auspicabile semmai che sia livello regionale e nazionale si attui al più presto un piano di finanziamenti per riqualificare le periferie urbane partendo da case popolari costruite a partire dal dopoguerra e fino agli anni Settanta, ma anche investimenti per la creazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica. È folle pensare che questo concetto sia superato e chi lo sostiene dimostra una volta di più di quanto la sinistra, in particolare il Pd, sia lontano dalle esigenze della popolazione, in particolare di quella più bisognosa.

Auspico che anziché parlare di accesso universale alla casa, si discuta di temi concreti come quello dell’innalzamento della soglia ISE almeno a 25/30mila euro, in modo da dare la possibilità anche alle fasce medio basse di reddito di usufruire di una abitazione, considerata la media alta degli affitti e il fallimento delle esperienze degli affitti agevolati».