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La Torre si illumina di arancio e viola

Arancio e viola. Sono i due bellissimi colori con i quali, il 30 gennaio prossimo, la Torre Pendente verrà illuminata per accendere i riflettori sulle malattie tropicali neglette. Una iniziativa che, sotto l’egida dell’Oms, viene promossa a livello mondiale con l’illuminazione dei più importanti monumenti del pianeta, dal Colosseo alla Tour Eiffel, dall’Empire State Building al Burj Khalifa, per citarne solo alcuni.
L’ultimo sabato di questo mese, quindi, si celebra anche a Pisa come in tutto il globo la Giornata della malattie tropicali neglette, vale a dire dimenticate, ma che ogni anno continuano a fare, nei paesi più poveri, due miliardi e mezzo di vittime, colpite da gravi disabilità. La prima edizione è stata nel 2020 ed ha avviato azioni specifiche in questo campo fino al 2030. Da molto tempo e con continuità, i Lions, nel mondo, hanno fatto della sensibilizzazione alla lotta e all’eliminazione di questa piaga uno dei loro tanti cavalli di battaglia. A Pisa l’adesione all’iniziativa “Ntd Day”, acronimo dall’inglese neglected tropical diseases, porta la firma appunto dei club locali, il Pisa Certosa e il Pisa Host, che hanno trovato il supporto necessario nell’Opera della Primaziale Pisana e nell’Arcivescovado, con l’opportunità della cassa di risonanza della Torre, e nell’amministrazione comunale, che ha dato all’iniziativa il suo patrocinio. Nel recepire le indicazioni di Lci, Lions Club International, sul fronte della cooperazione nel mondo, e, attraverso il diretto contatto col rappresentante e coordinatore lionistico dell’area del Medio Oriente, l’ingegner Augusto Di Pietro, Pisa Certosa ha accolto con entusiasmo il sostegno all’iniziativa dell’Oms, coinvolgendo anche Pisa Host.
Per il secondo appuntamento con il World Ntd Day si sono messe a disposizione associazioni come la Fondazione Bill Gates o personalità come il principe ereditario di Abu Dhabi, lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, contribuendo all’obiettivo di combattere e debellare questo tipo di malattie e di dare ad un terzo della popolazione mondiale, che è quella più colpita, una vita dignitosa e più sana. Lci ha fatto da tempo, come si diceva, di questa battaglia un service a livello mondiale. Così i Lions si sono impegnati attraverso il territorio, le comunità, le istituzioni, recependo gli obiettivi dell’iniziativa per cambiare leggi e politica sanitaria, finanziare approcci innovativi alle sfide in corso e far luce su questioni fondamentali trascurate. In tutto il mondo, quindi, dove possibile e compatibilmente con le opportune norme di sicurezza previste dalla pandemia, persone di tutte le età si riuniranno per sostenere questa battaglia e per aumentare la consapevolezza sui nodi focali della salute globale. In Italia, dalle 17.30 alle 22.30, verranno illuminati due monumenti, il Colosseo e la Torre di Pisa, con l’arancio, che è il colore del “Ntd Day”, e il viola, che è quello dei Lions. I Lions pisani, con i loro giovani Leo, in osservanza delle linee anti Covid, saranno presenti, appunto sabato 30, con un gazebo in piazza dei Miracoli dalle 16 alle 21.30 per dare a chiunque sia interessato le informazioni necessarie su questa piaga.
“Sono molto soddisfatto – ha detto Massimo Asaro, presidente del Certosa – della risposta entusiasta che è venuta dal territorio e che si è tradotta subito in un impegno forte perché il messaggio si dilati il più possibile e si riaccenda l’attenzione su un problema concreto e trascurato. Non possiamo che ringraziare Primaziale e Comune per la loro collaborazione fondamentale alla riuscita di un obiettivo così ambizioso e dovuto”.
“Questa unità planetaria – ha aggiunto il presidente di Pisa Host, Giuseppe Mazzotta – incide sull’osmosi dei linguaggi delle diverse culture e dà il senso della continuità dell’impegno dei Lions che di fatto costituisce la sua struttura identitaria. In un momento in cui tutto il mondo parla di Covid, come le fonti mediche chiedono, non si devono dimenticare altri terribili flagelli che affliggono l’umanità”.
“Sentita la diocesi – ha commentato infine il Presidente della Primaziale, Piefrancesco Pacini – l’Opera non ha avuto esitazioni a sostenere una iniziativa di altissimo profilo come questa, che pone l’attenzione su una questione sociale profondamente sentita”

  1. Quando si accende la Torre
    La Torre viene illuminata dalla’Opera della Primaziale in occasione della Luminara e della Consacrazione della Cattedrale, poi in verde per il giorno di San Patrizio che vede l’accensione di tanti grandi monumenti in tutto il mondo, in bianco e rosso per la Festa della Toscana, in rosa per l’Airc e in blu per la notte dei ricercatori.
  2. Intervista al professor Fabrizio Bruschi sulle malattie neglette
    Si parla di malattie neglette, ovvero dimenticate, perché molti pensano che si tratti di mali eradicati o debellati. Ma non è così. Di fatto sono malattie infettive, per lo più causate da parassiti, chiamate proprio “della povertà”, prodotto delle ineguaglianze sociali di cui tanto si parla senza far nulla ed endemiche in ben 149 Paesi. Nell’Occidente in genere e anche nella penisola sono sconosciute o poco note nonostante la loro gravità e la loro letalità, proprio perché non se ne parla quasi più. Invece hanno forte impatto su donne e bambini: portano ad un aumento della mortalità materno-fetale, ad esempio per anemia grave, parto prematuro o complicanze in gravidanza, e incidono sullo sviluppo fisico e intellettivo infantile e quindi su tutta la vita di un individuo. Provocano disabilità e deturpamenti, fra i quali cecità e deformità, generando stigma sociali ampiamente discriminatori in ambiti culturalmente arretrati. Bloccano infine anche la produttività lavorativa in età adulta con conseguente danno economico dei Paesi colpiti, a cui vengono sottratte risorse, in particolare sulle fonti che là sono più redditizie, come il lavoro agricolo e manuale. Può sembrare una problematica lontana, ma la circolazione di uomini e merci, il turismo, dovrebbero far capire che il pericolo esiste per tutti e che aiutare con poco sforzo chi ne ha bisogno è assolutamente un dovere.
    Ne parliamo con il professor Fabrizio Bruschi, ordinario di parassitologia e malattie parassitarie dell’università di Pisa e presidente della Società Italiana di parassitologia.
    “Queste infezioni – spiega il medico – riguardano due miliardi e mezzo di persone dei Paesi del Sud del mondo, dunque un terzo della popolazione mondiale, e non ci sono vaccini. Si possono comunque spesso curare e i farmaci necessari hanno un costo bassissimo, particolare che ha un pro e un contro. Se difatti il prezzo irrisorio non spinge le case farmaceutiche a investire in ricerca e sviluppare nuovi farmaci, le stesse possono però fare, e di fatto lo fanno, importanti donazioni attraverso l’OMS alle popolazioni che ne hanno bisogno”. Proprio per questo, dunque, non è difficile dare una mano: i prezzi irrisori possono far sì che chiunque lo voglia e si impegni possa contribuire a dare aiuti concreti e fondamentali per debellare questa piaga.
    Ma quali sono, fra le neglette, quelle che fanno più paura? “La malattia di Chagas – spiega Bruschi – si configura come la prima causa di cardiopatia in SudAmerica, e la neurocisticercosi è la prima causa di epilessia non su base genetica a livello mondiale. Poi c’è una malattia terribile, l’ulcera di Buruli, di cui non si conoscono ancora le cause sicure e che provoca ulcere devastanti e incurabili”.
    C’è da aggiungere che se, ad esempio, la dracunculiasi è quasi eradicata, ad avere un significativo impatto anche in Europa c’è la echinococcosi. Nell’elenco pure lebbra, rabbia, tracoma, elmintiasi, filariosi, febbre Dengue, framboesia, leishmaniosi, oncocercosi. “Ma non è finita qui – conclude Bruschi – poi ci sono le neglette delle neglette…”. Dunque impegnarsi, per chi lo sente, è un dovere.