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Patrick Zaki, anche il Comune di Calci lancia un appello per la sua liberazione

Anche il Comune di Calci lancia un appello per chiedere la scarcerazione di Patrick Zaky, lo studente egiziano iscritto all’università di Bologna detenuto al Cairo con l’accusa di istigazione al rovesciamento del Governo e della Costituzione.

Attivista per i diritti umani, Zaki è stato arrestato il 7 febbraio 2020 all’aeroporto de Il Cairo dalle autorità egiziane e, da quel giorno, l’opinione pubblica si è mobilitata affinché il ragazzo venga liberato.

Il 7 dicembre 2020 il giudice della terza sezione antiterrorismo del tribunale del Cairo ha annunciato il rinnovo per 45 giorni della custodia cautelare dello studente che rischia fino a 25 anni di carcere per dieci post di un account Facebook che hanno consentito alla magistratura egiziana di formulare pesanti accuse di “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terroristici”.

Il 18 dicembre scorso il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in cui “deplora […] con la massima fermezza la continua e crescente repressione, per mano delle autorità statali e delle forze di sicurezza egiziane, ai danni dei diritti fondamentali e di difensori dei diritti umani […] e chiede la liberazione immediata e incondizionata di Patrick George Zaki e il ritiro di tutte le accuse a suo carico”, definendo “arbitrario” il suo arresto e considerando la sua detenzione come una “minaccia” per i valori fondamentali dell’Unione Europea.

Anche il nostro Comune, così come moltissimi altri enti italiani, desidera mantenere alta l’attenzione della comunità internazionale e delle comunità locali e, con esse, quella mediatica affinché siano mantenuti accesi i riflettori su un caso che mostra i profili di detenzione illegittima e pratica della tortura ai danni del giovane attivista.

“E’ per questo che – fa sapere il Comune – partecipiamo ai sentimenti di apprensione dei familiari e degli amici del giovane ricercatore, oltre che di larga parte della comunità internazionale”