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Comune di Calci: continua la lotta contro la penalizzazione economica causata dal fondo di solidarietà

Dopo numerose lettere ai vari Ministri dell’Economia e delle Finanze, dell’Interno e a vari Presidenti del Consiglio e persino al Presidente della Repubblica, adesso verrà discussa una interrogazione parlamentare proprio sul caso Calci grazie all’interessamento dell’On. Lucia Ciampi. Tutte iniziative prese dalla Giunta Ghimenti in questi anni prima di avviare un contenzioso legale, che non è stato avviato nel 2020 per alto senso di responsabilità istituzionale vista la crisi pandemica, ma che è pronto a prendere il via per vedere una volta per tutte riconosciuto un diritto negato al Comune di Calci e alla sua comunità.
Non si ferma quindi la battaglia dell’ente di Piazza Garibaldi che, da 6 anni e con ogni mezzo possibile, denuncia un’ingiusta e anticostituzionale sperequazione subìta a causa della scelta statale di calcolare le spettanze del fondo di solidarietà – da versare a ciascun comune italiano – sulla base del criterio della spesa storica. In pratica si tratta di aiutare i comuni che nei decenni scorsi, senza che ciò rappresenti in alcun modo un fattore qualitativo, spendevano di più. Detta così sembra una questione meramente tecnica, in realtà invece questo fatto ha degli effetti concreti tangibili e per il Comune di Calci si traduce in meno risorse per servizi ed investimenti per i propri cittadini rispetto a molti altri comuni anche della nostra zona. Una penalizzazione inaccettabile, ormai riconosciuta anche da studi della Camera dei Deputati (https://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1105404.pdf?_1566614721244), inchieste tv (Report) e libri.
“Un criterio contestato in tutte le sedi e che sarà ora discusso in Parlamento grazie all’interpellanza dell’Onorevole Lucia Ciampi che si è fatta portavoce della nostra situazione portando alla luce l’inaccettabile penalizzazione che ha visto aiutare maggiormente i comuni che hanno speso di più nei decenni passati – interviene l’Amministrazione Comunale -. E questo è avvenuto in base a quale merito? Solo ed esclusivamente per un mero dato “quantitativo”! Il tutto a discapito dei cittadini dei comuni, come Calci, che in passato hanno speso meno e che si vedono oggi sottrarre risorse dall’IMU a vantaggio degli enti che spendevano di più”.
Il Fondo di solidarietà comunale, occorre ricordarlo, dovrebbe essere (almeno per questo era nato) finalizzato ad assicurare un’equa distribuzione delle risorse ai comuni, con funzioni sia di compensazione delle risorse attribuite in passato sia di perequazione, in un’ottica di progressivo abbandono della spesa storica. E invece contravvenendo alle norme che lo hanno istituito e regolato (dovevano essere risorse statali a fare il “riequilibrio”) produce l’effetto contrario.
Ferma la presa di posizione dell’amministrazione calcesana che incalza: “Una penalizzazione economica che va avanti da decenni e che con la creazione dell’Istituto del “Fondo di solidarietà comunale” ha visto esplodere le contraddizioni ed aumentare il danno per i conti del nostro e di altri comuni italiani andando così a mozzare fortemente le possibilità di azione, e dunque di aiuto, nei confronti dei nostri cittadini. Si tratta di un fatto ormai noto a tutti, che a quanto pare riceve tutti gli anni il benestare anche dell’ANCI, dal momento che il riequilibrio del riparto delle risorse comporterebbe una perdita di entrate per quei comuni fino ad oggi più aiutati per la loro spesa storica più elevata”.
“Ecco che, dopo anni di interpellanze, interrogazioni e lettere inviate a tutte le cariche dello Stato è nostra intenzione continuare questa battaglia che, per senso di responsabilità vista l’emergenza sanitaria in corso che dura ormai da un anno, non abbiamo portato in aula di tribunale nel 2020, contenzioso che – incalza il Sindaco, Massimiliano Ghimenti – dopo l’esito della discussione Parlamentare non esiteremo ad attivare per veder finalmente azzerata una penalizzazione ingiusta ed incostituzionale”. “Finché sarò Sindaco – conclude Ghimenti – il nostro Comune non mollerà la presa su questo tema, che nostro malgrado, abbiamo approfondito molto e conosciamo bene, fino a quando non ci sarà riconosciuto un diritto che è stato negato per troppo tempo. E di questa situazione, di questi ritardi e di questa ingiustizia non sarà solo la politica a dover dare risposte – anche in tribunale – ma anche l’ANCI”.