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Oncologia, verso un nuovo modello organizzativo della rete. Il progetto pilota di Ispro

Al via un progetto sperimentale di riorganizzazione delle attività
oncologiche a livello territoriale, proposto, coordinato e monitorato da
Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica).

La riorganizzazione delle attività oncologiche, resa necessaria in
relazione alla gestione dell’emergenza Covid, ha determinato la messa in
atto di alcune soluzioni organizzative, attraverso l’attivazione di modelli
sperimentali di presa in carico a distanza, a livello territoriale e
domiciliare, del paziente con tumore.

Ne è conseguita da parte di Ispro una proposta di progetto (approvata di
recente dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla sanità
Simone Bezzini), per arrivare a un modello organizzativo omogeneo in tutta
la Toscana, con l’obiettivo di capitalizzare l’esperienza maturata nella
gestione della fase di emergenza sanitaria determinata dal Covid, e di
ridefinire l’organizzazione complessiva dell’assistenza oncologica
nell’ambito del servizio sanitario regionale, promuovendo lo sviluppo e la
disponibilità di competenze adeguate per la gestione delle persone con
tumore, anche al di fuori dell’ospedale, andando così a rafforzare la rete
oncologica oltre la sua stessa logica organizzativa di integrazione
ospedale-territorio a oggi utilizzata.

“L’esperienza di Ispro può essere utile a farci fare un ulteriore salto
di qualità nella cura dei pazienti oncologici, soprattutto a domicilio e
nei territori dove vivono, laddove abbiano bisogno di essere
particolarmente seguiti anche sul piano psicologico, riabilitativo e
nutrizionale per esempio – spiega il presidente Eugenio Giani -. La rete
oncologica, che fa capo a Ispro, può fare molto, visto che il processo di
integrazione e collaborazione tra l’alta intensità di cura ospedaliera e
la presa in carico delle strutture territoriali ha permesso a oggi ottimi
risultati. La pandemia ci ha costretto a rivedere i modelli organizzativi
tradizionali sperimentandone altri, che perfezionati in modo omogeneo e
diffusi nei singoli territori, ci offrono una nuova strada da percorrere a
vantaggio dell’assistenza più ampia possibile del malato oncologico”.

“Al termine della progetto, Ispro produrrà un documento tecnico con i
risultati della sperimentazione e l’indicazione dei requisiti organizzativi
del modello e i relativi indicatori di monitoraggio – commenta l’assessore
Bezzini -. Questo documento sarà messo a nostra disposizione per
l’eventuale adozione a regime del modello e la progressiva estensione e a
tutto il territorio. Il nostro obiettivo è rafforzare la rete oncologica a
livello territoriale in raccordo con gli ospedali di riferimento per
fornire risposte coerenti e proporzionate al reale fabbisogno espresso dai
pazienti oncologici”.

“In Italia come in Toscana i casi tumorali registrati hanno fatto
emergere bisogni assistenziali molto diversi tra loro, dall’alta intensità
di cura ospedaliera alla presa in carico terapeutica, riabilitativa e
sociale a livello territoriale – aggiunge Gianni Amunni, direttore generale
di Ispro -. Le competenze oncologiche che abbiamo, in ospedale come sul
territorio in stretta collaborazione con la medicina generale, hanno dovuto
confrontarsi con una sfida epocale dovuta al Covid. La difficoltà del
momento e la necessità di riorganizzarsi velocemente, per continuare a
garantire l’assistenza clinica e la continuità della cura dei pazienti
oncologici fuori dall’ospedale, ci ha offerto l’opportunità di
sperimentare nuovi modelli organizzativi per una gestione sempre più
adeguata dei percorsi di controllo nel corso della terapia dopo
l’intervento clinico”.

Il progetto sperimentale di Ispro, della durata di 12 mesi, per un costo
complessivo di 290mila euro, prevede di: identificare le attività
prioritariamente candidate alla delocalizzazione e le competenze attribuite
all’oncologo territoriale per ciascuna di esse; identificare le tipologie,
non esaustive, di pazienti oncologici sulle quali focalizzare l’attenzione
circa un’eventuale richiesta di inserimento in uno dei luoghi previsti per
le cure intermedie; realizzare il progetto in tre Aggregazioni funzionali
territoriali (Aft) di medici di medicina generale, una per ciascuna delle 3
Aree vaste (Centro, Nord Ovest, Sud Est). 

La programmazione, il coordinamento complessivo e monitoraggio del progetto
è affidato a Ispro in collaborazione con il Coordinamento dei Dipartimenti
oncologici, e con i settori regionali competenti (Qualità dei servizi e
reti cliniche, Organizzazione delle cure e percorsi cronicità, Sanità
digitale e innovazione) e con l’apporto del Laboratorio MeS.