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Rigenerazione urbana in Toscana: il progetto dei Comuni della cintura pisana

Riguardano gli ambiti territoriali dei Comuni della cintura pisana, delle Unioni dei Comuni della Garfagnana e della Mediavalle del Serchio, di Calenzano e Sesto Fiorentino per la Piana, le tre proposte progettuali di rigenerazione urbana che la Regione Toscana presenterà al bando nazionale ‘Programma innovativo per la Qualità dell’abitare’.

La decisione è stata presa dalla Giunta regionale toscana, che ha approvato una delibera presentata dagli assessori al governo del territorio Stefano Baccelli e alla casa, Serena Spinelli. I contenuti del provvedimento sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso parte anche il presidente della Regione, Eugenio Giani.

La Giunta proporrà al Ministero i progetti: “Cascina”, acronimo di Comunità d’Area e Servizi di Cooperazione Intercomunale per un Nuovo Abitare, predisposto dai Comuni di Cascina, Crespina-Lorenzana, Lari-Casciana Terme, Vicopisano, Calcinaia e San Giuliano Terme; “Abitare la Valle del Serchio”, dei Comuni di Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camporgiano, Careggine, Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di
Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fabbriche di Vergemoli, Gallicano,
Minucciano, Molazzana, Pescaglia, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San
Romano in Garfagnana, Sillano Giuncugnano, Villa Collemandina e “Nuove
CA.SE. Qualità dell’abitare e della coesione sociale”, dei Comuni di
Calenzano e Sesto Fiorentino.

Il bando ‘Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare’,
pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 16 novembre 2020, dava 120 giorni
anche alle Regioni per presentare fino a tre proposte progettuali
finalizzate alla rigenerazione urbana, alla qualità dell’abitare ed alla
riqualificazione del patrimonio esistente, comprensivo degli spazi comuni.
Il termine scadrà il 16 marzo.

Alla Regione, che ha svolto il ruolo di soggetto aggregatore, sono giunte
dai Comuni con meno di 60.000 abitanti, 16 proposte che hanno costituito la
base per elaborare i progetti per i quali presentare la domanda di
finanziamento, premiando in particolare i concetti di ‘consumo zero’ di
nuovo suolo, sostenibilità ambientale, compartecipazione di soggetti
pubblici, privati e sociali a più livelli. Le proposte saranno ora inviate
alla Commissione nazionale, che valuterà l’assegnazione di finanziamenti
fino a 15.000.000 di euro per progetto. La Toscana “concorre” quindi per un
totale di 45 milioni di euro di risorse.

Nel caso di “Cascina” siamo di fronte a una proposta che prevede, a
partire soprattutto da una rifunzionalizzazione degli immobili di
proprietà comunale, lo sviluppo di nuove forme di welfare per l’autonomia
abitativa.

Per ciò che riguarda “Ca.Se” il progetto parte dal presupposto che i
Comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino presentino caratteristiche omogenee.
C’è poi da considerare che il processo di sviluppo urbanistico ha lasciato
alcuni “spazi da ricucire”, alcune fragilità da sanare, che stanno
alla base della strategia pensata dalle due amministrazioni nel presentare
la loro comune proposta progettuale.

Infine l’idea progettuale di “Abitare la Valle del Serchio” promuove
processi di valorizzazione del patrimonio destinato all’edilizia
residenziale sociale, la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e la
rigenerazione di spazi destinati ai servizi, localizzati in diciotto comuni
della Valle del Serchio.

Si tratta di tre proposte di indubbio valore e di qualità. Occorre adesso
aspettare le decisioni della commissione nazionale incaricata di operare la
selezione per l’ammissione al finanziamento che potrà arrivare fino a 15
milioni di euro.

Il Progetto “Cascina” di sei Comuni della cintura pisana

Nel caso di “Cascina”, acronimo che sta per Comunità d’area e servizi
di cooperazione intercomunale per un nuovo abitare, il progetto presentato
dai Comuni di Cascina, Crespina-Lorenzana, Lari-Casciana Terme, Vicopisano, Calcinaia e San Giuliano Terme, siamo di fronte a una proposta che prevede, a partire da una rifunzionalizzazione degli immobili di proprietà comunale e di una nuova costruzione (da realizzarsi in area comunale di utilizzo dei volumi derivanti dalla demolizione di una scuola), lo sviluppo di nuove forme di welfare per l’autonomia abitativa.

Gli interventi previsti riguardano il territorio del comune più popoloso,
Cascina, mentre gli altri cinque aderiscono comunque all’iniziativa. A
Cascina la partecipazione tra pubblico e privato sociale è costruita
intorno alla costituzione di una cooperativa di comunità.

I servizi che vengono sviluppati con la proposta, oggetto di gestione della
cooperativa, sono un Internet caffè letterario, l’ampliamento della
biblioteca con sale per il coworking, camere ed appartamenti in hostel
sociali, un negozio di vicinato omnicanale, un giardino delle associazioni,
il Caffè degli Antichi Mestieri, una lavanderia a gettoni con consegna e
ritiro della biancheria, un servizio di carsharing.

Per ciò che riguarda la parte destinata all’accoglienza, si tratta di
interventi che riguardano circa 150-200 singoli o nuclei familiari e di
appartamenti o mini appartamenti destinati ad intervenire nelle situazioni
di emergenza abitativa.

Gli immobili e le aree (tutti di proprietà comunale, per un valore stimato
di circa 4 milioni di euro) interessate da interventi per realizzare le
funzioni sopra richiamate sono il Palazzo Bulleri e la biblioteca comunale;
appartamenti in Via Nazario Sauro; la scuola in Via Savi; la demolizione
della scuola in Via Tosco Romagnola e Piazza Cacciamano; l’area di via
Carlo Alberto dalla Chiesa, un immobile in Via Guelfi; il Giardino e
appartamenti in via Tosco Romagnola; la scuola in viale 2 Giugno; un
appartamento in via Cei Sud e Piazza Milano; gli impianti Sportivi del
Villaggio Santa Maria; parcheggi pubblici presso la Stazione FF.SS.

Saranno ottenuti 15 appartamenti di edilizia sociale, ulteriori 10
appartamenti e 111 posti letto arredati in Comunità d’Area e Servizi di
Cooperazione Intercomunale per un Nuovo Abitare hostel sociale per
l’emergenza abitativa.

Il valore economico complessivo del progetto è di 14,9 milioni di euro,
quindi in linea con l’importo massimo ottenibile dal finanziamento
nazionale.