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Vaccini anti-Covid, Unione Industriale Pisana: “Gli operatori del settore farmaceutico siano inclusi nelle categorie con priorità”

Includere gli operatori delle aziende del settore farmaceutico nelle categorie prioritarie per il vaccino anti-Covid è l’istanza della quale anche l’Unione Industriale Pisana, sulla linea tracciata da Confindustria Toscana, si fa promotrice presso la Regione Toscana. Gli imprenditori pisani chiedono al presidente Eugenio Giani e all’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini di prendere in considerazione le proposte ricevute in questi giorni dai rappresentanti del mondo industriale regionale. Lo stretto e quotidiano contatto con i medici, all’interno di strutture sanitarie pubbliche e private, e anche il lavoro svolto all’interno delle aziende e nei laboratori, imporrebbero che gli operatori del settore venissero inclusi nelle categorie potenzialmente a rischio, così come è avvenuto, nelle ultime settimane, anche per i professionisti di altre categorie produttive e intellettuali. A differenza di alcune regioni come Sicilia, Friuli Venezia-Giulia, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Lombardia, Piemonte o Liguria che, già nella prima fase della campagna, avevano inserito come prioritari nei loro piani vaccinali gli informatori scientifici equiparandoli alle categorie maggiormente a rischio, come medici e personale sanitario, la Regione Toscana non aveva ritenuto di allinearsi a questa posizione. Analoga attitudine viene dimostrata ora, in questa seconda fase, nella quale non si riscontra alcuna previsione relativa alla vaccinazione prioritaria dei lavoratori delle aziende toscane del settore farmaceutico

Luigi Duca, manager dei Laboratori Guidotti e presidente del Gruppo Farmaceutici dell’Unione Industriale Pisana, commenta: “Ci auguriamo che la Regione Toscana prenda in considerazione la voce degli industriali del settore che da tempo si fanno portavoce delle istanze raccolte tra i lavoratori all’interno delle aziende. In questo anno, nell’assoluto rispetto dei protocolli per la sicurezza dei lavoratori, il nostro settore non ha mai interrotto la propria attività produttiva, essendo considerato un settore strategico e di primaria importanza. Anche in ragione di questo riteniamo che includere i lavoratori delle nostre aziende nelle categorie da proteggere attraverso il vaccino sia una misura che la Regione Toscana dovrebbe intraprendere”.

Solo pochi giorni fa, l’Unione Industriale Pisana, sulla scia delle istanze promosse Confindustria Nazionale e regionale, aveva reso pubblica la disponibilità degli imprenditori del territorio ad aderire anche a un protocollo d’intesa con la Regione Toscana per la vaccinazione dei dipendenti e delle loro famiglie all’interno delle aziende stesse.

Per quanto riguarda il settore farmaceutico sono diversi gli imprenditori che chiedono inoltre di aprire la vaccinazione agli informatori medico-scientifici. Tra questi Roberto Lacorte, amministratore delegato di PharmaNutra e membro della Commissione Sanità di Confindustria Toscana, che spiega: “Non capiamo i criteri di priorità applicati dalla Regione Toscana. Le aziende farmaceutiche, per la loro connotazione, sono quelle prioritariamente in contatto con ospedali, medici e ambulatori.  Come industriali farmaceutici, ci chiediamo perché in alcune regioni i nostri informatori scientifici siano stati vaccinati e invece in Toscana questo non sia avvenuto. Questa misura potrebbe invece rendere ancora più sicuro l’ambiente di lavoro all’interno delle aziende e permettere agli informatori scientifici di poter svolgere con ancora maggior serenità e sicurezza il loro lavoro all’esterno delle aziende”. 

È di pochi giorni fa la proposta di Uip alla Regione Toscana, attraverso la presidente Patrizia Alma Pacini, di consentire a chi, in modo inevitabile, deve muoversi per lavoro di poterlo fare in sicurezza grazie al vaccino. Gli industriali chiedono una attenta valutazione su quelle attività che assolutamente non sono ‘remotizzabili’ e che pertanto dovrebbero avere una priorità nelle vaccinazioni anche per l’impatto positivo che portano per la sopravvivenza delle aziende.