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Emergenza Covid19 e ristori: aperta la possibilità di fare domanda alle botteghe di artigianato artistico

Nuovi ristori in arrivo, in questo caso per le botteghe di artigianato
artistico: un lungo elenco di codici Ateco, tanto per fare alcuni esempi,
da chi lavora tessuti, pelli, pellicce, articoli di maglieria e calzature
alla carta e cartone, pasta, metallo ed articoli da viaggio, dai mobili
alle borse e cappelli, da chi restaura o crea opere d’arte alle attività
fotografiche. Tutte quelle micro, piccole e medie imprese impegnate insomma
nelle lavorazioni più disparate, ma che con le loro botteghe si rivolgono
tutte essenzialmente ai turisti (che da un anno a questa parte si sono
fatti assai più radi, anche quando l’emergenza sanitaria non ha imposto
serrate totali).

A disposizione per l’artigianato artistico ci sono 3 milioni e 800 mila
euro, parte di un pacchetto da 25 milioni (in più bandi e per più
categorie
<https://www.toscana-notizie.it/-/covid-19-bandi-per-nuovi-ristori-25-milioni-di-euro-a-disposizione-per-tutta-la-toscana%C2%A0>
) che la Regione ha annunciato nelle settimane scorse e che saranno
impiegati da qui a giugno. Ciascuna bottega ed attività potrà ricevere
fino ad un massimo di 2500 euro di contributo a fondo perduto.

Il bando è disponibile on line sul sito di Sviluppo Toscana e le domande
potranno essere presentate dal 16 al 30 aprile 2021. Ci sono dunque due
settimane di tempo e non occorre necessariamente affrettarsi, perché non
ci sarà nessun click day: la graduatoria sarà ordinata in base al calo
percentuale del fatturato o degli scontrini emessi nel 2020 rispetto al
2019. Le perdite dovranno essere almeno del 30 per cento. Se l’azienda è
nata nel 2019 si confronteranno con il 2020 solo i mesi in cui è stata in
attività. Se l’azienda invece fosse stata costituita nel 2020, il
contributo non terrà conto delle perdite (che non possono essere
quantificabili) ma sarà erogato in base ai mesi in cui l’attività risulti
attiva. Se lo è stata così per tutto l’anno il ristoro sarà di 2500
euro: se ha operato invece, ad esempio, da luglio a dicembre, il contributo
sarà di 1.250 (208 euro e spiccioli per ciascuna mensilità).

Per inoltrare la domande occorre essere iscritti alla Camera di commercio
ed operare in Toscana, non essere in stato di fallimento o liquidazione,
essere tuttora in attività e in regola con gli obblighi contributivi
quanto a previdenza ed oneri assicurativi (oppure essere in possesso di
crediti certi nei confronti di pubbliche amministrazioni). Facile la
compilazione dei modelli, per cui non ci sarà necessità di essere seguiti
da un professionista per farlo.

“Siamo consapevoli che ristori da 2500 euro potranno soltanto alleggerire
in parte il disagio delle imprese più piccole e consentire loro, magari,
di pagare qualche bolletta o alcune delle spese fisse, ma che non potranno
certo risollevare i fatturati delle aziende – commenta l’assessore al
commercio e all’economia della Toscana, Leonardo Marras -. Per quello
l’unica soluzione saranno le riaperture e il ritorno dei turisti e l’unica
condizione che ci consentirà di farlo in sicurezza, senza rischi sanitari,
sarà la vaccinazione della popolazione”. Le risorse a disposizione per
il bando, 3 milioni e 800 mila euro, consentiranno di erogare un contributo
pieno di 2500 euro a 1520 aziende.