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Buscemi: “L’Antifascismo è di tutti, e non di pochi”

Antifascismo, continuano le polemiche. Dopo il Consiglio Comunale di martedì scorso 15 Giugno (sono state approvate sia la mozione proposta  dal consigliere Buscemi (Fi), con i voti di Lega e Fi, ma senza il voto di Fdi-PnC e l’altra, proposta dal consigliere Trapani (Pd) con i voti di Pd, M5s, e Diritti in Comune, interviene ora lo stesso consigliere Buscemi, nella foto.

“Confesso che martedì scorso –così scrive Buscemi,  – quando ho iniziato la riunione del Consiglio Comunale ero fiducioso che la discussione sull’Antifascismo scaturita dalle due mozioni giacenti (una di Maggioranza e una di Minoranza) potesse addivenire ad una sintesi e ad un voto unitario. Almeno così mi ero illuso quando nelle settimane precedenti avevo inviato in anteprima il consigliere Trapani (Pd) il testo della nostra mozione, dichiarandomi disponibile ad eventuali integrazioni. Ho aspettato invano un riscontro, non ho ricevuto neanche un garbato diniego.  Eppure la nostra mozione includeva tutte le richieste dei firmatari della mozione di minoranza: promuovere iniziative culturali in collaborazione con le scuole e nei luoghi di aggregazione affinché sia mantenuta la memoria storica della Liberazione e dei valori che l’hanno animata; elevare l’attenzione sul rischio di un nuovo antisemitismo; informare della possibilità dell’iscrizione all’anagrafe antifascista promossa dal Comune di Stazzema e della possibilità di sottoscrivere con la propria firma il progetto di legge di iniziativa popolare “contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a Fascismo e Nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti”. La Mozione di Maggioranza integrava queste richieste con l’invito rivolto al Sindaco a pubblicare sul sito comunale e in buona evidenza la motivazione con cui la città di Pisa è stata insignita dal Presidente della Repubblica della Medaglia di Bronzo al Valore Militare; e soprattutto a farsi promotori di una proposta di iniziativa popolare di modifica della Legge che introduca l’obbligo per tutti gli Amministratori all’atto del proprio insediamento di giurare fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione, e di osservarne le Leggi, e non solo, come previsto attualmente, solo per la figura del Sindaco. Perché, come diceva Pietro Calamandrei, uno dei padri costituenti, “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per la riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”. Con profonda delusione – conclude Buscemi – invece la Minoranza si è astenuta sul nostro documento, ha preferito alimentare un dualismo inesistente, fascisti da una parte e antifascisti dall’altra”.