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Agenti di commercio, il caro carburante mette a rischio l’attività

“Caro carburante, diminuzione delle vendite e carenza di prodotti da vendere. Dopo due anni difficilissimi speravamo in una vera ripartenza , invece l’unica ripresa che vediamo è quella dei costi”. Èamaro il commento del presidente Fnnarc Confcommercio Pisa Domenico Greco sulla congiuntura che sta colpendo l’attività degli agenti e rappresentanti di commercio di Pisa e provincia. 

“Stiamo assistendo a una tempesta perfetta che mette a rischio il nostro lavoro. I violenti rincari di benzina, gasolio e metano sono quelli che più ci preoccupano, visto che rappresentano una delle voci di spesa più importanti. Per un agente di commercio l’auto non è solo un mezzo di trasporto, ma il suo ufficio. Basta pensare che ogni anno per lavoro percorriamo circa 60mila chilometri”. Al caro carburante si aggiunge “il vertiginoso aumento dei costi, incrementati almeno del 30%, i margini sempre più bassi per la diminuzione delle vendite, molto distanti dai livelli pre del 2019, oltre alla concorrenza dell’online e la carenza di prodotti da vendere con i ritardi nelle forniture”.

Per il presidente di agenti e rappresentanti di commercio servono immediatamente da parte del Governo “interventi concreti per tutelare una delle categorie più colpite dagli effetti economici della pandemia, una rete di 225.000 professionisti in Italia, che intermediando oltre il 70% del Pil nazionale costituisce il motore delle piccole e medie imprese”. 

“Tra le misure più urgenti evidenziamo la necessità di calmierare i costi legati alla mobilità riducendo il costo del carburante, anche agendo sulle accise. Inoltre, vanno attualizzati i parametri fiscali di deducibilità dell’acquisto dell’auto, perché il tetto attuale non ci consente di poter investire adeguatamente ad esempio sulla maggior sicurezza del veicolo o sulle nuove tecnologie green. Più in generale invece servono maggiori sforzi per ridurre le aliquote e la pressione fiscale” conclude Greco.