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La mobilitazione di Potere al Popolo Pisa: partecipazione a due manifestazioni nazionali

Il 31 marzo il Coordinamento Lavoratori portuali USB lancia una giornata di lotta a Genova: sciopero di 24 ore nel porto della Superba, con un presidio dalle 6 della mattina al Ponte Etiopia, in Lungomare Capena, e dalle 10.30 un’assemblea operaia presso il CAP di via Albertazzi.
Per raggiungere Genova diamo appuntamento alle 6.30 alla stazione di Pisa!

Il 22 aprile sciopero con manifestazione nazionale a Roma indetto da USB sulla parola d’ordine “alzate i salari, abbassate le armi”, che coinvolgerà tutte le categorie di lavoratrici e lavoratori metalmeccanici e di quelli coinvolti nella raccolta, produzione, logistica, trasporto, distribuzione e commercializzazione delle merci.

Due momenti molto importanti, che seguono le precedenti mobilitazione dei lavoratori portuali ed aeroportuali, con il blocco dei traffici di armi all’aeroporto di Pisa, così come nei porti di Trieste, Genova, Livorno.

La mobilitazione contro la guerra in Ucraina si sta progressivamente liberando dall’abbraccio mortale di chi usa strumentalmente le bandiere della pace per giustificare le politiche belliciste del governo Draghi e dell’Unione Europea, intente a fomentare i combattimenti con l’invio quotidiano di tonnellate di armi, che dalla Polonia entrano nel martoriato scenario ucraino.

Il documento della Commissione Europea dello scorso 21 marzo “Una bussola strategica per la sicurezza e la difesa” parla chiaro, indicando nello sviluppo del sistema militare/industriale continentale una controtendenza alla devastante crisi economica che attanaglia tutti i paesi occidentali. Le armi sono le merci più adatte per risollevare il PIL continentale. Ma per venderle occorre una forte domanda. Quale migliore ambiente se non una guerra nel cuore d’Europa?

Una “razionalità economica” che il capitalismo ripropone come soluzione alle sue irrisolvibili contraddizioni e crisi. I costi li pagano i popoli, chi direttamente con le bombe sulla testa e le devastazioni, chi con una “guerra economica” interna fatta di miseria, precarietà, bassi salari, licenziamenti, tagli ai servizi essenziali come la sanità pubblica, la casa, l’istruzione.
Il movimento operaio, nei periodi migliori della sua storia, è sempre stato all’avanguardia dei movimenti contro la guerra. Oggi un sindacalismo complice e servile (CGIL CISL e UIL) chiede invece l’invio di armi e munizioni nel macello ucraino, come avvenuto anche a Pisa lunedì 28 marzo sotto la torre di Pisa.

Per questo è ancora più importante sostenere chi, come USB e il sindacalismo indipendente e di classe, continua a sventolare le bandiere della solidarietà internazionalista, dando una sponda a chi dice di NO alle sirene della guerra e ai loro servi.

Potere al Popolo! Pisa sarà al fianco dello sciopero del 31 marzo al porto di Genova e parteciperà alla manifestazione nazionale del 22 aprile a Roma.