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Autolinee Toscane: domani sciopero generale di 24 ore

Venerdì 20 maggio 2022 i bus di Autolinee Toscane potrebbero subire ritardi o cancellazioni di corse a causa dello sciopero generale di 24 ore, di tutti i settori Pubblici e Privati, a cui hanno aderito CUB Trasporti, Cobas Lavoro Privato, USB Lavoro Privato.

Durante lo sciopero sono previste due fasce orarie di garanzia del personale viaggiante, in cui il servizio sarà garantito, e saranno differenti in ogni provincia della Toscana, come di seguito:

  • Firenze urbano dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15
  • Firenze extraurbano (Ex busitalia) dalle 4.15 alle 8.15 e dalle 12.30 alle 14.30.
  • Firenze extraurbano (Ex Cap) dalle 6 alle 9.00 e dalle 12.00 alle 15.00
  • Funicolare di Certaldo dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 12.30 alle 15.30.
  • Prato dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15
  • Grosseto, Arezzo, Siena dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 12.30 alle 15.30.
  • Piombino e Isola del Giglio dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 12.30 alle 15.30.
  • Pistoia dalle 6.30 alle 8.45 e dalle 12.45 alle 16.30.
  • Montecatini dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 12 alle 15.
  • Livorno, Isola d’Elba e Funicolare di Montenero dalle 6.30 alle 9.30 e dalle 12 alle 15.
  • Pisa dalle 6 alle 08.59 e dalle 17 alle 19.59.
  • Lucca dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 12 alle 15.
  • Massa-Carrara dalle 6 alle 9 e dalle 17 alle 20.

Fuori da queste fasce di garanzia la regolarità del servizio dipenderà dal grado di adesione allo sciopero. La percentuale di adesione all’ultimo sciopero ad Autolinee Toscane dell’8 marzo 2022, indetto da CUB Trasporti e COBAS Lavoro Privato era al 15,51%.

Per informazioni si invitano i passeggeri a consultare il sito www.at-bus.it, oppure a chiamare il numero verde di Autolinee Toscane: 800 14 24 24 (Lun-Dom 6-24). Si possono anche seguire le info pubblicate sui nostri canali social: Twitter: @AT_Informa ; Facebook: Autolinee Toscane.

Lo sciopero è stato indetto per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina, un decreto-legge per il congelamento immediato dei prezzi di tutti i beni ed i servizi primari, lo sblocco dei contratti e aumenti salariali e approvazione di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, contro le politiche di privatizzazione in atto, contro le spese militari.