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Boom di visitatori all’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa (Sistema Museale di Ateneo) nel mese di aprile, con la cifra record di ben 10.006 visitatori. Un risultato mai raggiunto prima, che supera nettamente il record precedente di 9153 ottenuto nel luglio 2018 e che conferma il trend positivo, partito già dall’estate post lockdown del 2021, quando i visitatori sono stati 26.209.
“Questi numeri – commenta la professoressa Chiara Bodei, Presidente del Sistema Museale di Ateneo – testimoniano la voglia di riappropriarsi dei luoghi di cultura e di bellezza, naturale e storica. Un angolo di verde e di quiete, a pochi passi dalla Torre, da far scoprire sempre di più ai turisti, ma anche un luogo da far riscoprire ai pisani. Da rivedere almeno una volta per stagione, come è stato scritto in una recente ed entusiastica recensione”.
“Sono molto soddisfatto dell’eccezionale risultato raggiunto in aprile – aggiunge il professore Lorenzo Peruzzi, Direttore dell’Orto e Museo Botanico – che corona il grande lavoro fatto da tutto il nostro staff su più fronti: comunicazione, educazione, organizzazione di eventi a tema botanico, cura e valorizzazione delle collezioni. Nel corso degli ultimi anni, grazie al supporto dell’Ateneo, è stato possibile costruire una grande squadra di persone molto motivate, e l’impegno premia sempre.
Fondato nel 1543 dal naturalista, medico e botanico Luca Ghini (1490-1556) si tratta del primo orto botanico universitario del mondo. Costruito originariamente sulle rive del fiume Arno, fu trasferito nell’attuale sede nel 1591 e poi ampliato progressivamente fino all’attuale estensione di circa due ettari. Ospita piante dei cinque continenti, con una varietà che va dalle succulente dei deserti africani e americani alle piante aromatiche della macchia mediterranea o alle specie delle paludi toscane; numerosi sono gli alberi secolari, come la magnifica magnolia piantata nel 1787.
All’interno del giardino si trova il Museo Botanico, collocato nei locali dell’antica fonderia, nota anche come “Palazzo delle Conchiglie” per la facciata interamente decorata in stile grottesco nel 1752. Il museo conserva la Quadreria, il Portone monumentale dell’entrata alla galleria, l’antico “Studiolo” per i semi dell’Orto Botanico, oltre a oggetti legati all’insegnamento della botanica universitaria, tra cui pregevoli modelli in cera e gesso e tavole didattiche.